la voce a Sud

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cultura e spettacolo

Come perdere peso in maniera semplice ed efficace

 

Premetto la mia forte e smisurata ammirazione per colui che considero il grande tra i grandi intellettuali del secolo scorso: Pierpaolo Pasolini.Ascoltando le sue interviste,leggendo le sue opere mi trovo davanti alla bella copia composta e precisa di quelli che sono i miei pensieri ancora spettinati e convulsi. Questo grande uomo povero di perbenismo e qualunquismo ma incredibilmente ricco di cultura eccelsa e intelligenza stratosferica mi piace definirlo come “il gigante tra i pigmei”. Con questa definizione metto,implicitamente,sul banco degli imputati,nel processo contro la verità gli uomini del suo tempo assieme a noi,uomini del nostro.Sù noi uomini che preferiamo sottacere il reale,spesso amaro e fetido,rincorrendo idee grossolane,errate ma comode. Il punto di vista profetico del magnate dei pensieri si sposa perfettamente con il mio,sorto dalla semplice osservazione della quotidianità circa una questione del nostro tempo che vige silenziosa fagocitandoci: il ruolo della televisione. Il Pasolini definiva questa come “un iniquo medium di massa” che pone chi è dentro lo schermo in una posizione di superiorità qualunque tipo di messaggio viene mandato ex cathedra ai telespettatori,i quali a loro volta ne vengono assuefatti e tendono ad incrementare un processo di imitazione pasticciata. In virtù di ciò basta comporre su qualsivoglia motore di ricerca del web il termine “televisione” e tra i primi risultati suggeriti compare “la funzione educativa della tv”. Risulta paradossale,poichè è rarissimo riscontrare in programmi odierni la verità oggettiva e disinteressata dei fatti che accadono e le relative reali motivazioni. Nutrirsi di sola televisione,oggi come ieri, significa imparare a pensare senza conoscere! Significa sentirsi “sbagliate e frustrate” se si ha un pò di cellulite e qualche ruga ma si hanno tre lauree e la capacità di mettere su un discorso logico usando i giusti congiuntivi,”sbagliati e frustrati” se si ha un normale stipendio e si è fedeli ad una sola donna. E credo sia proprio questa la stazione della situazione terribile che stiamo vivendo. Anche se non ce ne accorgiamo,il ruolo della pubblicità ci rende “omologati bamboccioni” alla ricerca di bisogni inconsistenti. Per non parlare dei telegiornali che sventolano notizie magari vere a metà o riferite per slogan fuorvianti. Esempio tra tutti,di estrema attualità : “il decreto svuota carceri”. Innanzitutto saranno state sicuramente poche unità; le teste che hanno ritenuto opportuno andare a leggere l’intero testo del decreto prima di commentarlo. Fidandosi dei telegiornali quello che si sa è che il disegno di legge di conversione,ora definitivo,porterà i delinquenti fuori dal carcere e meno certezza della pena. Niente di più errato dal momento che con esso chi si macchia di reati gravi (quali omicidio,stupro,stalking,ecc.) non ha il benchè minimo sconto di pena (per la certezza di essa è un problema giudiziario non politico) ma viene,detta in altri termini,rivista la custodia cautelare per reati minori e per gente che potrebbe godere di maggiore e migliore rieducazione in cliniche specializzate anzichè nelle carceri. Tutto questo per far fronte all’indecente e inumana situazione di affollamento nei dipartimenti carcerari di tutta Italia. Costruirne di nuovi? Significherebbe non risolvere la situazione vista il tortuoso e paralizzante iter burocratico ancora irrisolto. Tra questa spiegazione sicuramente poco precisa ma rispondente a verità accertata perchè documentata e l’appellativo del decreto di “svuota carceri”,dato dai giornalisti,quanta correlazione c’è ?? Mi preme anche sottolineare la questione dei “suicidi per colpa della crisi”. Tra le esposizioni dei sociologi più importanti e di spessore è riferito in modo chiarissimo che i suicidi non sono assolutamente aumentati vista la precarietà economica,sono pressochè costanti da decenni,con la differenza che in tempi floridi faceva meno notizia. Attraverso la televisione,in tutte le sue sfaccettature,una mente debole e ignorante (nel senso di ignorare gli altri strumenti di informazione) viene silenziosamente manipolata. Per pensare,ripeto è necessario conoscere e conoscere vuol dire documentarsi,dialogare,leggere e  interpretare diverse fonti,fare esperienza,viaggiare,osservare,muoversi,insomma,in modo che possa alleggerirsi il corpo,abituato alla staticità del divano,e ingrassare il cervello. La conoscenza è l’arma per eccellenza contro ogni tipo di dittatura dell’anima.

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