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IL GENERO DEL NOTO PITTORE GAROFALO, E’ IL NUOVO RE’ DEL PASTICIOTTO

 TORRE SANTA SUSANNA – Un brindisino vince il primo premio al concorso “Dolci tradizioni”, intitolato al compianto “Andrea Ascalone” (l’ultimo capostipite della famiglia “regina” del pasticciotto). Autore dell’impresa il 44enne Salvatore Micelli, originario di Torre Santa Susanna, capace alla sua prima esperienza (non aveva mai partecipato alle precedenti edizioni del concorso legato ad “Agrogepaciok”) di sbaragliare la concorrenza dei leccesi, veri maestri nell’arte del pasticciotto. E, ora, questa esaltante avventura è destinata addirittura a segnare per sempre la sua vita: l’uomo, infatti, è pronto a lasciare la sua attuale professione (geometra) per trasferirsi a Milano assieme ai famigliari con l’intento di trasformare questa sua autentica passione in un vero e proprio mestiere: «Sì – conferma -, ho deciso di aprire nella capitale lombarda un laboratorio artigianale di pasticceria salentina, anche perchè lì studiano e lavorano parecchi nostri conterranei e credo che a loro non possa che far piacere l’opportunità di assaggiare un prodotto buono e fresco a mille chilometri di distanza».

A Salvatore Micelli, la passione per i dolci è nata quasi trent’anni fa: «Avevo 17-18 anni – racconta – quando ho iniziato a prepararne in casa e mi dilettavo a portarli in particolari ricorrenze di parenti e amici. Quella, invece, per il pasticciotto è nata solo un anno fa e, successivamente, ho fatto anche uno stage e prove specifiche, sino a quando ho deciso di mettermi alla prova in un concorso vero e proprio». «Così – prosegue – mi sono iscritto al premio Ascalone, ho passato la preselezione, qualificandomi tra i sei finalisti, tutti del sud e tutti, ovviamente, professionisti. Infine, la gioia della vittoria che mi ha garantito anche la iscrizione ad honorem all’associazione pasticceri salentini».

Inutile provare a carpire i suoi segreti: «In realtà – sottolinea ancora Salvatore Micelli – gli ingredienti e il dosaggio sono sempre gli stessi e allora tutto sta nel saper mescolare come si deve e nella scelta degli aromi eventualmente da aggiungere. Molto, quindi, dipende dalla metodologia dell’impasto». Il segreto, in definitiva, sta nelle “mani”, nel saperle usare, cioè, con la dovuta sapienza affinchè ne venga fuori un prodotto eccellente. E, una volta tanto, in tema di pasticceria, “quelle” mani appartengono ad un brindisino. [p. potì]

 

 

 

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