RAZZISMO,di chi la colpa?
Ero ragazzino e leggevo spinto più dalla passione che dalla ragione gli scritti dei filosofi maledetti della destra fascista .Leggevo non “comprendevo” tutto ciò che scrivevano ma ero già allora convinto che la esaltazione delle identità di ognuno non potevano ne possono essere negativamente ritenute “momento di divisione “o peggio razzismo.
Leggevo, leggevo e pian piano la ragione prese il posto della passione.Ebbi contatti con grandi politici di destra e conobbi un “razzista” che era ed è Giorgio Freda detto Franco.
Erano cose diverse a destra c’era la esaltazione della identità Freda era razzista.
Qual è la differenza : nella esaltazione della identità c’è il positivo riconoscimento dell’altro con identità diversa ,con Freda c’è l’idea della supremazia di una razza sull’altra.
Oggi ,credo,che molti non comprendano questa fondamentale differenza.Altri si ritengono “colpevoli per essere se stessi” e si aprono a forme di autopunizione si da giungere ad esaltare l’altro e a negare se stessi.Un eccesso di buonismo idiota li pervade e diventano pericolosi avamposti di chi vuole annullare la nostra identità.
E’ quello che sta accadendo in Italia.
Chi ha deve ricordarsi di chi non ha.
La necessaria condivisione del progresso e della ricchezza deve tradursi in razionale solidarietà ma non può divenire insulsa corsa verso accoglienze non sopportabili da società fragili come la nostra.
Insulse ed inutili corse ad una accoglienza che non elimina il bisogno anzi lo accentua con un risultato ancor più grave che si sostanzia nel sorgere di nuove emergenze. Non si elimina le emergenze si creano fratture e divisioni,lacerazioni e soggetti contro.
Il povero italiano teme il povero che viene dall’Africa e la paura alimenta non la esaltazione della identità ma altro.
Non elimineremo i Sud del Mondo accogliendo senza ragione anzi faremo il gioco di chi ha creato i sud e il disagio:in Palestina come in Centrafrica,in Siria come in Iran ,come in Turchia come ogni posto ove si sono volute cancellare le identità .
IO ho sempre creduto e credo che se si volesse effettivamente cancellare il razzismo e il bisogno occorrerebbe investire là ove vi è disagio e bisogno.
Quei popoli crescerebbero e potrebbe esserci integrazione in Italia,in Africa , tra uomini certi e fieri delle rispettive identità.
uccio missere