TORRE: NON LASCIAMO CHE SIA CONOSCIUTA COME LA STRADA DELLA MORTE
Torre Santa Susanna- Non ha scosso molto l’opinione pubblica, la morte del povero Haruna Coulibaly 28 anni originario del Gambia. Lui era venuto a Torre per salutare alcuni amici conosciuti durante i viaggi della speranza. Stava facendo rientro a Erchie dove era ospite di un suo connazionale, quando ha incontrato la morte sulla strada Torre-Erchie. Haruna, lavorava come bracciante agricolo nelle campagne di Manduria e per volere dei suoi fratelli rientra in Gambia.Spero che, come si sono mobilitati per l’incrocio della morte Torre-Mesagne-Oria-Cellino, si mobilitano anche per questa strada. Tutte le sere, ci si incontra questi ragazzi spesso a piedi al buio senza mezzi di illuminazione. Ai loro responsabili dico: sensibilizzate a percorrere quella strada muniti di oggetti che permettono di essere visti. Agli automobilisti, invito alla prudenza evitate di usare il telefonino alla guida e rispettate i limiti di velocità.Un’altra idea, e mi rivolgo all’esercito di volontari di protezione civile di Torre, forse solo bravi a fare parate militari, presidiamo la strada e offriamo dei giubbetti catarifrangenti appena avvistiamo questi ragazzi, e nello stesso tempo farli capire il rischio che corrono. Io purtroppo non ho la disponibilità del mezzo, altrimenti non starei a lanciare appelli inascoltati.Il tutto per salvare vite umane e non permettere di etichettare via provinciale per Erchie, la strada della morte.
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