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cultura e spettacolo

Martedì 10 luglio Radiodervish ospit1 su Idea Radio

Martedì 10 luglio su Idea Radio, nel corso della trasmissione “Live” condotta da Antonio Ligorio e in onda dalle 17.00 alle 20.00, saranno ospiti i Radiodervish.

 

Nati in Puglia nel 1997 dal sodalizio artistico tra Nabil Salameh, di origini palestinesi, e Michele Lobaccaro, i Radiodervish tracciano da subito la rotta della loro poetica musicale, dando vita a un originale cantautorato che amano definire “mediterraneo”. La loro musica è infatti espressione di una visione del mondo ispirata all’incontro e al dialogo tra le culture del Mediterraneo; cantano di uomini e donne appartenenti a spazi, culture e tempi differenti, alla ricerca di varchi e passaggi tra Oriente e Occidente, partendo dall’idea di un’Italia ponte tra Europa e Medio Oriente. L’incontro tra culture diverse viene da loro declinato musicalmente in un incontro tra mondi sonori differenti, accompagnati da testi colti che uniscono lingue diverse, dall’italiano all’arabo, dal francese allo spagnolo e all’inglese. Oltre a due dischi pubblicati con la precedente formazione degli Al Darawish (Al darawish, 1993 e Radio Dervish, 1996) i Radiodervish pubblicano undici dischi, lavorando sempre in stretta collaborazione con il talento musicale Alessandro Pipino. Il primo, Lingua contro lingua (1998), si aggiudica il Premio Ciampi come miglior debutto discografico. Seguono ulteriori successi con gli altri album: In acustico (2001), Centro del Mundo (2002), In search of Simurgh (2004), Amara terra mia (2006), L’immagine di te (2007), Beyond the sea (2009), Bandervish (2010), Dal pesce alla Luna (2012), Human (2013), infine Café Jerusalem (2015).

Il Sangre e il Sal è Il nuovo album dei Radiodervish, il titolo viene da un modo di dire in lingua Sabir, l’antica lingua spontanea dei porti del mediterraneo, per indicare una condizione che è contemporaneamente di appartenenza, il sangue che ci lega ad una famiglia, e di sradicamento, il sale che il viaggio lascia addosso. Le canzoni sono ispirate ad un cammino mediterraneo per produrre una rapsodia di suoni e parole non tanto alla ricerca delle grandi civiltà quanto per raccogliere frammenti di un’enciclopedia pratica di conoscenze esteriori ed interiori frutto dello sforzo di chi affronta le quotidiane difficoltà dell’esistenza, siano esse dovute dalle condizioni naturali o siano esse provenienti dalla barbarie della guerra. Con questa sensibilità i Radiodervish hanno composto canzoni che come radici si avventurano alla ricerca di un Mediterraneo fatto da persone, non da nazioni, al fine di evidenziare il senso umano della bellezza e della civiltà quotidiana composta da gesti semplici carichi di senso come quello del contadino che con amore consapevole e con sforzo coltiva la propria vigna o il proprio uliveto o come quello del sindaco coraggioso che antepone i valori della bellezza e della giustizia alla sua stessa vita. Gesti naturali ma allo stesso epici, che implicano fatica mentre tutti siamo impegnati nel nostro viaggio verso Itaca.

Echi di Kostantin Kavafis, Pier Paolo Pasolini, Mahmoud Darwish, Alekos Panagoulis, Charles Baudlaire, Pedrag Matvejevic, Omero, poeti che nei secoli hanno saputo interpretare questo spazio geografico e umano, si ritrovano in testi che suonano in diverse lingue e che culminano anche nel Sabir, la lingua dei porti estinta da quasi un secolo.

Il mare, gli echi della guerra, i check point, il vento, le onde e i suoni della natura fanno da sfondo a queste vicende umane cariche di antichi valori universali, un panorama che a tratti diventa paesaggio sonoro e che si intreccia con la musica. Il Mediterraneo per i Radiodervish è uno scrigno che con le sue innumerevoli narrazioni può donarci dei piccoli gioielli preziosi esemplari per coloro che sono alla ricerca di nuove chiavi per interpretare e agire nei nostri giorni.

Un’immersione nelle atmosfere reali con suoni d’ambiente che diventano musiche e testi i quali spesso traggono ispirazione da poeti che nei secoli hanno saputo cantare questo spazio geografico e umano. Quindi “Il Sangre e il Sal” è allo stesso tempo un perdersi e un ritrovarsi nello splendore meridiano ricomponendo le tessere di un puzzle inedito.

I racconti di vita e di morte, di amore e di astio, di guerra e di pace, di sogni e di speranze narrate nello spettacolo teatrale sono, in parte, il filo rosso lungo il quale si sono sviluppate le composizioni del nuovo disco.

L’intervista potrà essere seguita anche in streaming sul sito idearadionelmondo.it, su facebook sulla pagina IdeaRadio nelmondo e tramite la app Idea Radio nel Mondo scaricabile gratuitamente dagli store apple, android e windows mobile.

 

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