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cronaca

Non hanno provveduto a demolire opere edilizie abusive: denunciati coniugi

da brindisireport.it

ATIANO – Una coppia di coniugi di Latiano è stata denunciata dai carabinieri della locale stazione per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità: non hanno provveduto a demolire opere edilizie abusive riferite a un immobile di cui sono comproprietari.

L’immobile ubicato in agro di Torre Santa Susanna è stato oggetto di accertamento per un abuso edilizio, i coniugi sono stati destinatari  dell’ordinanza di demolizione dei lavori edili abusivi, emessa dal responsabile dell’Area tecnica Settore urbanistica del comune di Torre Santa Susanna. L’ordinanza è stata notificata agli interessati nel settembre 2018 e disponeva il ripristino dello stato dei luoghi nonché la demolizione delle opere edificate abusivamente.

Come spiegano i carabinieri in una nota, le strutture consistono in un fabbricato che risulta integralmente difforme dal progetto approvato con il “permesso a costruire” rilasciato dal Comune: dagli accertamenti è stato rilevato un aumento consistente sia della superficie coperta pari al 44 per cento, che, del volume rispetto a quello autorizzato pari al 206 per cento. Inoltre sono stati realizzati in assenza di titolo abilitativo una piscina e un ripostiglio.

I proprietari non hanno ottemperato all’ordinanza di demolizione dei lavori edili abusivi entro i 90 giorni dalla data della notifica dell’ordinanza stessa, avvenuta nel settembre 2018.

I proprietari della struttura risultano, inoltre, imputati  del reato di cui all’art.44 comma 1 lettera B del Dpr 380/2001, perché nella loro qualità di proprietari degli immobili hanno effettuato lavori edili senza il relativo permesso a costruire.

“A prescindere dalle sanzioni di natura amministrativa, la norma violata contempla la  pena dell’arresto fino a due anni e dell’ammenda da 10.328 a 103.290 euro, che si applica nei casi di esecuzione dei lavori  in totale difformità o assenza del permesso di costruire, o di esecuzione degli stessi nonostante l’ordine di sospensione”.