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TORRE – Slow Olive scende al Sud: a Torre Santa Susanna la presentazione della Guida agli Extravergini

fonte slowfood.it

In provincia di Brindisi l’olivo è al centro di storie antiche testimoniate dalle piante monumentali e dai frantoi ipogei, che sfruttavano la temperatura costante per produrre olio di migliore qualità. E di storie attualissime, come la vicenda terribile della Xylella fastidiosa, crisi che continua a flagellare il settore.

E da questa provincia arriva anche la messa in pratica di un progetto nuovo, il Museo diffuso dell’olio, che sarà inaugurato il prossimo venerdì 21 giugno a Torre Santa Susanna.

Un museo che offrirà attività didattiche, culturali e informative su storia, paesaggio e ambiente circostante in un modello gestionale che mette in rete risorse e competenze pubbliche e private presenti, con l’obiettivo di sviluppare piani formativi integrati per affrontare le difficoltà e le sfide del mercato, creare un turismo educativo e sostenibile, avere positive ricadute occupazionali. Slow Food confida possa rappresentare un esempio positivo di gestione e valorizzazione del patrimonio secondo un approccio diffuso in cui la conoscenza diventa un processo inclusivo. Ecco perché presentiamo alle regioni del sud Italia la Guida agli Extravergini 2019 a Torre Santa Susanna in un fine settimana con eventi rivolti al pubblico degli appassionati e agli addetti ai lavori.

In Puglia la guida recensisce 62 aziende, tra le quali due chiocciole per un totale di 98 olii, fra questi, dieci sono Presìdi Slow Food, tre Oli slow e sei Grandi Oli. Aziende che hanno saputo trarre ottimo prodotto in un’annata segnata da gelate primaverili e attacchi estivi da parte della mosca olearia un po’ in tutta la regione. La situazione climatica nel leccese è stata inoltre aggravata dalla Xylella fastidiosa che compromette la sopravvivenza degli olivi e la produzione di olio.

Di questo e di molto altro si parlerà nel convegno di venerdì sera con gli esperti di Slow Food, i tecnici del settore e alcuni ospiti da Grecia e Montenegro. Poi sarà possibile visitare il frantoio Ipogeo di Torre Santa Susanna. I frantoi salentini scavati nel sottosuolo risalgono a poco prima dell’anno mille, periodo in cui quando l’olio acquistò importanza, soprattutto grazie agli scambi con il vicino impero bizantino. L’ambiente sotterraneo assicurava una temperatura ideale per lavorare le olive durante l’inverno e permetteva di nascondere allo sguardo di potenziali nemici questa risorsa importante. Al museo dell’olivo è raccontata con abbondanza di dettagli la storia di questi frantoi e di come questo prodotto abbiamo modellato il paesaggio e la cultura del Salento.

I produttori segnalati saranno invece premiati il mattino successivo, mentre il pomeriggio è dedicato alla divulgazione, con i banchi di assaggio degli extravergini dei produttori a cura del Panel di Slow Food Puglia e le visite guidate ai monumenti storici della cittadina come la Santa Maria di Crepacore e la chiesa di San Nicola.

Scarica qui la locandina e il programma dettagliato (www.slowfood.it/presentazione_Sud.pdf).

E per dare continuità ai progetti associativi rivolti a diffondere la cultura dell’Olio Extravergine Italiano Slow Food propone una nuova tessera: Socio Sostenitore Slow Olive. Per sentirsi parte dell’associazione e contribuire alla crescita dei suoi progetti per salvare la biodiversità ed educare ad una sana e corretta alimentazione. E, ovviamente ricevere la guida Extravergini d’Italia 2018 a casa e informazioni sul mondo dell’olio ogni mese.