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“Divieto di lavoro tra le 12,30 e le 16,30”, in Salento torna l’ordinanza che tutela i braccianti nelle ore più calde

Ordinanza del sindaco di Nardò in vigore fino al 31 agosto: “Stop ai drammatici rischi sulla salute dei lavoratori che comporta lo sforzo in quelle ore della giornata particolarmente calde”

fonte repubblica.it

A partire da venerdì 21 giugno è vietato il lavoro nei campi su tutto il territorio comunale di Nardò (Lecce) nella fascia oraria compresa tra le ore 12,30 e le 16,30. Lo stabilisce l’ordinanza 283 con la quale il sindaco Pippi Mellone rinnova un provvedimento applicato negli anni scorsi a tutela dei braccianti agricoli, chiamati a un impegno lavorativo in orari particolari.

“Del resto – fanno sapere dal Comune –  non mancano episodi di cronaca negli ultimi anni, in tutta la Puglia e anche nei campi del vasto agro neretino, che testimoniano i drammatici rischi sulla salute dei lavoratori che comporta lo sforzo in quelle ore della giornata particolarmente calde. Peraltro, la raccolta delle angurie e di altri ortaggi in questo periodo dell’anno fa crescere la forza lavoro nelle campagne e quindi le conseguenze correlate. Vietare il lavoro nel momento più critico della giornata, pertanto, rappresenta la più importante azione a tutela della salute dei braccianti”.

Il divieto, circoscritto alle quattro ore, non pregiudica la normale giornata lavorativa per braccianti e aziende, viste le tante ore di luce naturale dei mesi estivi. Non a caso, già a partire dal 2016, quando per la prima voltal la decisione del sindaco prese corpo in un’ordinanza, il provvedimento risultò pienamente legittimo dal punto di vista giuridico, uscendo indenne dai vari ricorsi delle imprese agricole e diventando un modello anche per altre realtà critiche sul fronte dell’impiego dei braccianti in agricoltura.

“I fatti lo dimostrano – dice il sindaco Pippi Mellone – l’ordinanza è riuscita in questi anni a tutelare le condizioni di salute dei lavoratori e nel proposito di scongiurare quella che è una certa forma di sfruttamento degli stessi. Siamo sempre convinti che sia un atto di civiltà, un tassello del mosaico di quella agricoltura etica su cui stiamo lavorando sin dal primo giorno in cui ci siamo insediati”. Gli effetti dell’ordinanza cesseranno il 31 agosto.