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Save the Children, 27 milioni di bambini sfollati dalle guerre: “A rischio intere generazioni”

Almeno 27 milioni di bambini sfollati dalla guerra: questa la denuncia di Save the Children. “Ogni giorno quasi 45mila persone sono costrette a muoversi per scappare da vite insostenibili fatte di conflitti, povertà, cambiamenti climatici che generano carestie ed emergenze ambientali. La metà è composta da bambini, che spesso partono da soli lasciando la famiglia, la casa e la scuola”, dichiara il direttore della Ong.

fonte fanpage.it

Almeno 27 milioni di bambini sfollati a causa di guerre e conflitti che perdono il loro accesso all’educazione: questa la denuncia di Save the Children, l’organizzazione internazionale che da un secolo si occupa di salvare i minori a rischio per garantire loro un futuro, nella Giornata Mondiale del Rifugiato. “Fino a quando la migrazione continuerà ad essere affrontata come un’emergenza e non come un fenomeno strutturale, rischiamo di continuare a perdere intere generazioni di bambini”, scrive in un comunicato la Ong.

“Ogni giorno quasi 45mila persone sono costrette a muoversi per scappare da vite insostenibili, fatte di guerre e conflitti, povertà, cambiamenti climatici che generano carestie ed emergenze ambientali. La metà è composta da bambini, che spesso partono da soli lasciando la famiglia, la casa e la scuola. Il fenomeno migratorio coinvolge tutti i continenti cui si deve far fronte non soltanto attraverso politiche di controllo dei confini o come un’emergenza. Si tratta di un fenomeno strutturale: è necessario investire subito nello sviluppo sostenibile per supportare intere generazioni di bambini e ragazzi che rischiano di perdere ogni opportunità di costruirsi un futuro e di contribuire a quello del proprio Paese”, dichiara Valerio Neri, il direttore generale dell’organizzazione.

Nel 2017, indica Save the Children, sono stati 35 milioni i bambini costretti a lasciare la propria casa, in fuga da violenze e cambiamenti climatici: dal 2009, questo dato è cresciuto dell’11%, evidenziando una tendenza allarmante confermata anche dal rapporto pubblicato ieri da Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Nel Global Trends, infatti, si è sottolineato come un rifugiato su due nel mondo sia un minore, spesso non accompagnato e senza la propria famiglia.

Per il suo centenario Save the Children, fondata appunto nel 1919, ha lanciato la campagna “Stop alla guerra sui bambini”, in cui ha ricordato che solamente nello scorso anno circa 4 milioni e mezzo di bambini hanno rischiato di morire di fame. La maggior parte di questi minori vive nei dieci Paesi in cui sono in atto conflitti e da cui partono la maggior parte dei rifugiati a livello mondiale: Afghanistan, Yemen, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Siria, Iraq, Mali, Nigeria e Somalia. Un bambino su cinque, denuncia l’organizzazione, vive al momento in territori colpiti da guerra, fame, malattie e miseria, per cui la loro vita è continuamente messa in pericolo: sono 420 milioni di minori.

Non sono solo le guerre a rappresentare una minaccia: secondo Save the Children, entro il 2050 circa 143 milioni di persone saranno costrette a spostarsi all’interno del proprio Paese per ragioni climatiche. Oltre la metà di queste persone, denuncia l’organizzazione, nell’Africa sub-sahariana. “Non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla mancanza di volontà politica a causa della quale il mondo continua a rimanere inerte davanti alle sofferenze indicibili che stanno patendo i bambini a causa di guerre, povertà o cambiamenti climatici. Il futuro dei bambini non può più attendere oltre ed è arrivato il momento che la comunità internazionale si assuma finalmente in pieno fino all’ultima delle proprie responsabilità”, conclude Neri.