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In caso di guasti a Urmo, tutti i reflui a Manduria

Nell’enorme piscina, quindi, i reflui non ancora depurati (grezzi) prodotti dai due comuni sosteranno sino a quando non sarà risolto il problema a valle che potrebbe interessare il depuratore a Urmo-Specchiarica o il sistema di…

fonte lavocedimanduria.it

In caso di guasti di qualsiasi natura al nuovo depuratore, tutti i liquami di fogna provenienti dalle reti di Manduria e Sava «stazioneranno» nel vecchio depuratore situato sulla via per San Pancrazio dove è previsto un importante ampliamento degli attuali impianti. È un altro particolare contenuto nella relazione tecnica dell’Aqp che non farà piacere ai manduriani che non pensando, egoisticamente, al fastidio arrecato ai vicini avetranesi, speravano almeno di liberarsi della cloaca a cielo aperto che si trova alla periferia della loro città. «Lo schema di collettamento e depurazione – scrivono i progettisti nella relazione illustrativa del progetto di fattibilità tecnica ed economica per il riutilizzo dei reflui trattati dal nuovo depuratore e relativi scarichi complementari -, prevede a monte del sistema depurativo (nel vecchio depuratore di Manduria, Ndr), una capiente vasca di accumulo (circa 5000 metri cubi) dei reflui provenienti dalle città di Sava e Manduria che permette, in caso di manutenzione della condotta di adduzione, un accumulo di almeno un giorno della portata di afflusso giornaliera».

Nell’enorme piscina, quindi, i reflui non ancora depurati (grezzi) prodotti dai due comuni sosteranno sino a quando non sarà risolto il problema a valle che potrebbe interessare il depuratore a Urmo-Specchiarica o il sistema di vasche di raccolta e trincee drenanti previsti alla Masseria Marina. Per quanto tempo? Secondo i progettisti dell’Acquedotto pugliese per non più di 24 ore. Ammettendo l’imprevisto, poi, gli stessi tecnici mettono le mani avanti ma continuano sorprendentemente ad assicurare che niente di grave potrà accadere. «Anche in caso di maggiori afflussi in fogna, allo stato non ipotizzabili – si legge -, il volume di equalizzazione è tale che tali surplus verrebbero invasati per poi essere comunque trattati nei giorni successivi all’evento generatosi». Quel termine «non ipotizzabile» non può non far pensare ad un malaugurato e non impossibile afflusso di reflui (piogge insistenti o bombe d’acqua) o di ritardi nei lavori di manutenzione a valle. In tal caso, atteso che i reflui non depurati non potranno assolutamente andare nelle vasche Arneo per l’irrigazione né nei bacini della Masseria Marina, pena l’irrimediabile inquinamento del sistema, l’unica valvola di sfogo sarebbe rappresentata dallo scarico complementare previsto nel bacino di Torre Colimena.