la voce a Sud

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dai lettori

“Nonna” di Elena Bernabè

“Nonna, questo isolamento mi sta annientando.”
“Cosa non riesci a sopportare di questo tempo, bambina mia?”
“Avevo progetti da realizzare, lavori da finire, impegni in sospeso che mi stanno aspettando… ed ora mi ritrovo ferma. Immobile. Senza poter fare nulla. Sto perdendo tempo.”
“Il tempo non lo stai perdendo. Lo stai guadagnando. Ma tu non te ne rendi conto.”
“E come faccio, nonna, a rendermi conto di una cosa così assurda?”
“Cucina. Come si faceva una volta. Impasta il pane e fallo lievitare due lunghi giorni e due lunghe notti. E’ arrivato il momento della lievitazione lenta. Quella che ti fa prendere cura del cibo che cucini. Usa le mani, non le macchine. Usa il lievito buono, non quello artificiale. Fai lievitare il tuo impasto per giorni interi, non solo per ore. E in questo tempo di lunga attesa e cura, anche se non sembra accadere nulla, in realtà sta avvenendo un incredibile cambiamento. Nell’impasto e dentro di te. Impara a prenderti cura del tuo pane quotidiano, imparerai così a prenderti cura di ciò che nutre davvero la tua anima. E tutto accadrà. Come per magia.”
“E’ questo il tempo guadagnato? Quello della cura e dell’attesa?”
“Sì. In questo mondo veloce prepariamo in fretta gli ingredienti e vogliamo che il pane sia pronto il prima possibile. Ma lo conosci il sapore e il profumo del pane lievitato lentamente? E’ un sapore diverso, genuino, quasi sacro. Mentre aspetti il tuo pane che lievita tu sei in connessione con il tuo pane: lo guardi, lo senti, lo curi. Ecco: questo è il momento della lievitazione lenta. Hai già preparato gli ingredienti, hai già impastato. Ora fatti da parte e gustati il meraviglioso spettacolo di questa trasformazione culinaria. Di questa trasformazione che sta avvenendo anche dentro di te.”
“Senza fare nulla, nonna?”
“Senza fare assolutamente nulla. Il profumo di pane è già nell’aria. Abbi fiducia nel tuo pane. E nelle grandi possibilità che sono dentro di te.”

Elena Bernabè