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La prova che incastra Conte: ha mentito sul Mes. Il documento che lo inchioda

fonte ilgiornale.it

Usando queste parole il premier aveva due obiettivi: legittimare il pessimo operato del governo giallorosso in sede europea e respingere le accuse della maggioranza, che lo accusavano, a ragione, di essersi fatto soggiogare da Bruxelles.

Le spiegazioni dell’ormai ex Avvocato del popolo non sono apparse per nulla brillanti. Anzi: assomigliavano molto più a un elegante scarica barile che non a una ordinata narrazione dei fatti. In ogni caso, la domanda che tutti si fanno adesso è: chi ha istituito il Mes? Il quotidiano La Verità ha fatto il punto della situazione.

Il Pd e il Movimento 5 Stelle hanno cercato di attribuire la paternità del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità ai governanti in carica all’epoca della sua approvazione, e cioè al premier Silvio Berlusconi e al ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti. La realtà è ben diversa e basta dare un’occhiata alle carte ufficiali.

Il ruolo di Mario Monti

La relazione che accompagna il disegno di legge per la ratifica del Mes è stata presentata in Senato il 3 aprile 2012. È stata firmata da Monti, Terzi e Moavero e parla chiarissimo: “Il Trattato che istituisce un Meccanismo europeo di stabilità è stato sottoscritto dai 17 Paesi dell’eurozona il 2 febbraio 2012, in una nuova versione che supera quella sottoscritta l’11 luglio 2011”. Ricordiamo che a partire dal novembre 2011 c’era in carica Mario Monti nelle doppie vesti di presidente del Consiglio e ministro dell’Economia.

Il testo varato dall’Ecofin l’11 luglio 2011, cioè quello firmato da Tremonti, non è “stato avviato a ratifica in nessun Paese dell’eurozona” dal momento che la nuova stesura amplia “sia l’ ammontare massimo di risorse disponibili, sia la tipologia delle operazioni consentite dal Fondo salvastati”.

In altre parole esistono due diversi trattati sul Mes. Uno firmato da Tremonti nel 2011 ma mai entrato in vigore; uno, quello valido oggi, ratificato e firmato da Monti nel 2012. Una domanda sorge spontanea: perché il trattato è stato modificato? Riavvolgiamo il nastro e torniamo al 21 luglio 2011. Al termine del vertice euro, gli allora leader europei spinsero per apportare modifiche sostanziali al primo trattato, specificando tra l’altro di avviare “al più presto le procedure necessarie per l’ attuazione di tali decisioni”.

Di lì a poco – si parla di mesi – varie riunioni tenutesi a Bruxelles portarono alla stesura definitiva del trattato firmato da Mario Monti. Morale della favola: il trattato attribuito a Berlusconi e Tremonti non ha mai visto la luce. Conte ha provato a scaricare la colpa sul centrodestra ma, ancora una volta, è stato smentito dai fatti.