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PROCESSO REMOTO: LA PROTESTA DELLA CAMERA PENALE DI BRINDISI

fonte brindisitime.it

Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Brindisi
– preso atto dell’approvazione il 24 aprile u.s. di norme che introducono – sia pure
limitatamente alla fase emergenziale dettata dalla diffusione di contagio da covid 19 –
la celebrazione in via ordinaria del processo a distanza, finanche nelle udienze in cui
vengono esaminati testi e si procede alla discussione;
– che ciò si appalesa in evidente contrasto con i principi del giusto processo regolato
dall’art.111 della Costituzione, con particolare riferimento ai principi di oralità e
immediatezza, determinando un vulnus nella formazione della prova assunta nella
regolarità del contraddittorio e inibendo contestualmente la pubblicità delle udienze,
con conseguente frustrazione del legittimo controllo sulla corretta amministrazione
della giustizia;
– che tanto l’approntamento di un tale apparato normativo – unico nel panorama
internazionale – pur potendosi adottare provvedimenti di mero congelamento
dell’attività giudiziaria, quanto le esternazioni di una corrente – allo stato minoritaria,
ma autorevole – della magistratura associata che auspica la stabilizzazione della
celebrazione di udienze da remoto anche dopo la fase emergenziale, lasciano
intravedere scenari di possibile perseguimento di modelli processuali alternativi al
processo accusatorio, peraltro oggetto da ultimo di continue mortificazioni di stampo
populista e giustizialista;
– che le rassicurazioni provenienti dalle forze politiche e parlamentari in ordine ad un
possibile revirement sulla normativa appena licenziata, benché accolte con favore,
non possono in alcun modo determinare – per l’importanza degli interessi in gioco,
attinenti a principi basilari di civiltà giuridica – un’imperdonabile e disinvolta
acquiescenza a quanto previsto nell’avversato provvedimento legislativo;
– prendendo atto, altresì, della delibera della Giunta dell’Unione delle Camere Penali
del 24 aprile u.s. che proclama lo stato di agitazione dei penalisti italiani, le cui
motivazioni si condividono pienamente,
DENUNCIA
l’ennesimo attacco a valori costituzionalmente garantiti, e nel contempo, ribadendo la
ferma contrarietà ad ogni forma di smaterializzazione del processo penale,
PREANNUNCIA
in difetto di adozione di un provvedimento urgente che elimini gli effetti
pregiudizievoli della censurata normativa, l’immediato e deciso ricorso a tutti gli
strumenti di protesta consentiti al fine di fronteggiare la deriva illiberale in atto e far
ristabilire le garanzie processuali a tutela del cittadino – sia esso imputato o persona
offesa – così apertamente violate.
Il Segretario Il Presidente
Avv. Giacomo Serio Avv. Pasquale Annicchiarico