Autobiografia di una donna

Ero piccola, più o meno sette anni, i miei genitori lavoravano per la maggior parte della giornata… Un giorno che non dimenticherò mai, ci fecero uscire due ore prima, e mia madre mi raccomandò di andare a casa della zia… e così feci… ma ero già troppo testarda e determinata per rimane immobile in casa altrui Mi inventai che avevo tanti compiti da fare, e che volevo la chiave per andare a studiare a casa mia…E così fu…Buttai lo zaino sul divano, presi una sedia e l avvicinai alla cucina… ( ero piccola, ma anche bassa, quindi…) mi ricordavo più o meno che mio padre un giorno mi aveva spiegato mentre, preparava il sugo di pomodoro fresco i vari passaggi… ) Allora cercai gli ingredienti, quelli che ricordavo… ma era inverno e non c erano in casa i pomodori freschi… quindi cercai nella dispensa la famosa salsa di pomodoro fresco fatta in casa L estate prima … era tutto perfetto, mi brillavano gli occhi, io volevo essere e forse ero già grande… Misi l acqua a bollire, preparai il sugo, e apparecchiai la tavola, volevo che i miei genitori trovassero il piatto pronto, e fossero orgogliosi di me…Mia madre quando tornò a casa si spaventò talmente tanto che non sapeva se rimproverarmi o ringraziare il cielo per non aver messo fuoco a tutta la casa…Quando finalmente ci ritrovammo a tavola, era tutto perfetto tranne per un piccolo particolare: avevo preso la salsa di pomodoro piccantissima, …Dopo trenta lunghi anni, mia madre dice ancora: quel giorno dopo tanta paura, abbiamo mangiato le penne più buone e piccanti di tutta la vita Ho cercato in tutti i modi di cambiare strada, ho studiato tutt altro, ma il destino non lo puoi cambiare mai… trova sempre il modo di arrivare a te…Dietro tutto quello che oggi appare, dietro tutto ciò che oggi vi sembra scontato c’è tanto impegno, tanto lavoro, tanti dubbi, tanta testardaggine… ci sono trenta lunghi anni di prove, di esperimenti… di sedie vicino alla cucina… Questo è lo zahir… questo forse è sempre stato il mio chiodo fisso, anche quando non lo sapevo…Questa è Valentina