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TORRE: UN PRODOTTO DELLA ANTICA CIVILTA’ CONTADINA, IN VIA DI ESTIZIONE?

Torre Santa Susanna-In una epoca in cui tutti si volevano bene, e si aiutavano a vicenda nei lavori dei campi come: la raccolta dei fichi, la vendemmia, il tabacco ed i pomodori. Merita un capito a parte la raccolta dei pomodori perché dopo avveniva un rito quasi magico, cioè la loro trasformazione. La salsa fatta in casa era il lavoro di vicinato sia nelle contrade che nel paese. Preventivamente ci si metteva d’accordo: crammatina prestu tutti a casa mia, era la frase convenuta. Ed è così che si apriva il cantiere, i pomodori raccolti qualche giorno prima si facevano maturare al sole per poi essere pronti per la salsa. Le donne, avevano il compito di “strengiri li pummitori” eliminare i semi. Mnetre,gli uomini preparavano il fuoco per la cottura dei pomodori. A secondo della provvista da fare si sceglieva il recipiente che a volte era di capienza pari ad un quintale. Una volta cotta ritornavano in scena le massaie per passare i pomodori con la macchinetta che separava la buccia dalla salsa. La salsa una volta estrapolata si ricuoceva, se si sceglieva questo metodo di conservazione, mentre si faceva raffreddare aggiungendo dell’acido a mo di conservante. Si passava poi all’imbottigliamento, a chi competeva questa opera, doveva avere tanta pazienza perché non facilmente la salsa scendeva nei contenitori e qualche santo volava…A fine giornata si contavano le bottiglie piene, in alcuni casi superavano le cento bottiglie. Alle massaie che avevano dato una mano, e forse quelle più bisognose delle altre, li veniva dato per compenso qualche bottiglia di salsa, spesso di nascosto dalle altre massaie, che non prendevano salva ma “pretendevano” una mano quando toccava nella loro abitazione, si doveva fare la salsa. “Oggi” ancora in piccole quantità si confeziona la salsa fatta in casa. Ma alcuni preferiscono, non sporcare la casa e andare a comprarla dal supermercato: Cu deci euru ni catti salsa do lu….è una frase sentita spesso. Ma la salsa fatta in casa, rimane tra i ricordi indelebili di una antica civiltà che il progresso ed il benessere ha distrutto e continua ancora nell’opera distruttrice.