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Sul dormitorio per immigrati di Brindisi l’Asl scarica le responsabilità sul Comune

Fonte: trnews.it

BRINDISI- La situazione nel dormitorio per immigrati di via Provinciale San Vito, nel cuore della città di Brindisi, non è più sotto controllo ed i rischi igienico-sanitari e per la sicurezza sono ormai sin troppo evidenti. La notizia questa volta è cosa ben diversa da una lettura giornalistica, visto che a fotografare ciò che avviene in quel capannone è stato il direttore generale dell’Asl di Brindisi Pasqualone, su sollecitazione della Regione Puglia ed in risposta all’interrogazione del capogruppo de La Puglia Domani in Consiglio regionale Paolo Pagliaro, il quale aveva lanciato un grido di allarme su ciò che avviene nel dormitorio.

Adesso l’Asl ufficializza che la struttura, ristrutturata più volte e resa agibile per un massimo di 90 ospiti, in realtà spesso ne accoglie più di 160. Di fatto viene gestita da veri e propri “capi clan” di varie etnie che vietano finanche l’accesso a chi non è di loro gradimento.

Ciò che preoccupa maggiormente è il totale mancato rispetto di norme anti-covid, visto che dopo i tamponi effettuati nel novembre dello scorso anno sono falliti tutti i tentativi di far sottoporre a vaccinazione gli ospiti della struttura. Anche in questo caso, ci si è scontrati con il diniego dei capi clan.

Da qui l’invito pressante al Comune di Brindisi ad intervenire con urgenza per assicurare il rispetto delle misure di prevenzione anti contagio ed anche per definire una gestione più attenta del controllo degli accessi.

Una vera e propria certificazione, insomma, da parte dell’Asl, della situazione drammatica che esiste in quel dormitorio, trasformatosi nel tempo in una bomba a cielo aperto. E serve a poco far finta di non vedere e non sentire, soprattutto perché da un momento all’altro potrebbe accadere il peggio.

Mimmo Consales