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Dcm: lettera di licenziamento collettivo per 81 lavoratori (ex Gse)

Fonte: brindisireport.it

BRINDISI – E’ stata avviata la procedura di licenziamento collettivo nei confronti degli 81 dipendenti della ditta Dcm (ex Gse). Le lettere sono state notificate nei giorni scorsi ai lavoratori, da gennaio 2018 in cassa integrazione. I tentativi di salvataggio intrapresi negli ultimi mesi con il coinvolgimento delle istituzioni locali e nazionali, salvo miracoli, non sono andati a buon fine. Attraverso una nota, il comitato dei cassintegrati Dcm rimarca come non siano stati rispettati gli impegni assunti fra il 2017 e il 2018, quando a seguito del fallimento della Gse nacquero le aziende Dar e Dcm. In quest’ultima fu ricollocata, in cassa integrazione, circa la metà delle 225 unità della platea storica della Gse, con la prospettiva, prevista dal piano industriale Drago, di riassorbimento in Dar, dove i lavoratori sarebbero tornati pienamente operativi, nel giro di un paio di anni. Tale piano industriale, però, è tramontato, restando lettera morta. I lavoratori della Dcm non sono mai usciti dal limbo della cassa integrazione, in una società attualmente amministrata da un liquidatore. 

“Va ribadito – si legge nella nota del comitato dei cassintegrati – che l’azienda Gse ha rappresentato sul territorio brindisino per almeno due decenni un punto di riferimento per le aziende del settore aeronautico, adoperando forza lavoro di notevole esperienza e professionalità, accresciute nel corso degli anni”. A proposito della nascita della aziende Dar e Dcm dopo il fallimento della Gse, i cassintegrati ricordano che “i propositi (formali) che hanno condotto all’operazione di acquisizione del complesso aziendale ex Gse miravano alla salvaguardia del patrimonio aziendale, di cui i posti di lavoro costituivano parte integrante e sostanziale ma che, tuttavia a distanza di anni, purtroppo non si riscontra pur dovendo la detta operazione acquisitiva comportare la rinascita di un’attività produttiva a lungo fiorente”.

“Ed infatti, nel progetto DraGO – si legge ancora nella nota – in riferimento alla struttura dell’operazione, veniva precisato che la Dar srl avrebbe attuato iniziative di efficientamento e ripristino della redditività delle commesse produttive in portafoglio con i clienti Strata, Leonardo e Boeing (tutti ereditati dalla Gse); avrebbe perseguito obiettivi di accrescimento di capacità e competenze delle risorse attraverso percorsi di formazione continua; si sarebbe impegnata irrevocabilmente a concedere un diritto di preferenza della durata di 24 mesi in favore di personale dipendente Dcm, opportunamente riqualificato. Nulla di tutto ciò si è verificato, con grave pregiudizio per i lavoratori ex Gse ‘parcheggiati’ in Dcm”.

Si arriva dunque ai nostri giorni, con l’avvio della procedura di licenziamento. “Purtroppo – rimarca il comitato dei cassintegrati – gli sforzi profusi dalle Istituzioni Locali, Regionali e Nazionali, oltre che dalle organizzazioni sindacali, si sono rivelati non sufficientemente adeguati alla tutela di inviolabili e fondamentali diritti dei lavoratori”.

I lavoratori ora si dicono pronti a intraprendere la strada della “Guerra su ogni fronte”. Da un punto di vista giudiziario è già stata intrapresa un’azione in sede civilistica (“in proposito pende già un contenzioso dinanzi al Tribunale di Brindisi Sezione Lavoro ed a breve verranno impugnati i licenziamenti”), ma il comitato dei cassintegrati rimarca come sia “necessario portare a conoscenza” di queste vicende anche la Procura della repubblica. Vi è poi il fronte “sociale e mediatico attraverso azioni di protesta e di campagna informativa nei confronti di cittadinanza ed istituzioni”, che già mercoledì prossimo si concretizzerà in una manifestazione indetta dai sindacati Fiom, Uilm e Fim contro le procedure di licenziamento collettivo avviate nei giorni scorsi nei confronti di decine di lavoratori di diverse aziende del settore metalmeccanico. “Adesso o mai più – concludono i cassintegrati – si potrà davvero comprendere chi sarà al fianco dei lavoratori, tra le personalità e funzioni pubbliche coinvolte, mostrando il coraggio di affrontare e risolvere le gravi problematiche denunciate”.