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Il contesto e il movente: i dettagli dietro l’agguato in pizzeria al Paradiso

Fonte: brindisireport.it

BRINDISI – La gelosia, il non voler accettare uno “sgarro”. E una lite. E’ da ricercare nel contesto il movente che avrebbe portato due giovani brindisini a cercare di uccidere un terzo. Ieri, lunedì 7 marzo 2022, i 24enni Emanuele Taurisano e Tiziano Marra, entrambi di Brindisi, sono stati arrestati dopo le indagini della squadra mobile della questura, squadra mobile diretta dal vice questore Rita Sverdigliozzi. I due sono indagati in quanto sarebbero gli autori di un agguato, avvenuto la sera di domenica 11 ottobre 2020, ai danni del 23enne brindisino Matteo Trane. Quest’ultimo venne gravemente ferito, con tre colpi di arma da fuoco, in una pizzeria al rione Paradiso. Nel frattempo, all’esterno, un complice attendeva l’autore dell’agguato a bordo di uno scooter, pronto alla fuga. Dall’ordinanza a carico dei due indagati, firmata dal gip del Tribunale di Brindisi Vittorio Testi, emerge il contesto in cui sarebbe maturato il delitto.

Il contesto e il movente

Già dalle prime ore dopo l’agguato gli investigatori si mettono sulla pista giusta. Ci vorranno poi altri mesi per i riscontri: analisi dei cellulari, intercettazioni telefoniche e ambientali, verifiche sugli indumenti, telecamere di sorveglianza, lettura del contesto et cetera. Non a caso il gip definisce “mirabile” l’attività investigativa, che porterà al carcere i due indagati. Ma le 128 pagine di ordinanza di custodia cautelare sono importanti dal punto di vista “sociologico”, come spesso accade in questi casi. Perché viene ricostruito l’ambiente in cui è maturato il delitto. Al centro della vicenda, c’è una ragazza. E’ inizialmente la fidanzata di Taurisano, ma lui è in carcere, a Secondigliano. Taurisano balza anche agli onori delle cronache per la fuga dal carcere di Foggia, dove era recluso in precedenza, durante i primi mesi di pandemia. La ragazza lascia Taurisano e instaura una relazione con Trane, Taurisano, ovviamente, non accetta di buon grado, tanto che esce dal carcere, va ai domiciliari ed è qui, secondo gli investigatori, a Brindisi, che opera la sua vendetta ai danni di Trane. Ad aiutarlo c’è l’amico d’infanzia Marra, anche lui ha dei conti in sospeso con Trane. Quest’ultimo, un prestante pugile, sarebbe intervenuto in difesa di un altro ragazzo, riportando a più miti consigli Marra. Ed ecco spiegato anche il motivo del risentimento di Marra.

Donna “oggetto” e lo “sgarro”

Ma la voglia di rivalsa più forte è quella di Taurisano, che per gli investigatori è colui che premerà materialmente il grilletto della pistola calibro 7.65 per uccidere Trane. Taurisano, nonostante fosse ristretto ai domiciliari, non ci sta. Non accetta che quella che considera la sua donna, quasi fosse un oggetto, possa aver allacciato una relazione con un altro ragazzo. Ma non solo, Taurisano pensa così di perdere la faccia nell’ambiente. Si legge nell’ordinanza: “La colpa del Trane, per il Taurisano, non era tanto quella di aver avviato una relazione sentimentale con la sua ex compagna, ma quella di averlo fatto mentre era ristretto in carcere, esponendolo così nel contesto sociale di appartenenza a una ‘brutta figura’, e non potendo accettare uno ‘sgarro’ del genere, occorreva reagire e punire chi lo aveva esposto a quell’onta”. E’ singolare l’interpretazione dei famigliari della ragazza coinvolta nella vicenda. Per loro Taurisano è uno “con le palle”. E, soprattutto, non andrebbe interrotta una relazione mentre il partner è in carcere. Questa sarebbe la “colpa” della ragazza. Sarebbe questo il contesto in cui è maturato il ferimento, per fortuna non mortale, ai danni di Trane.

Il “far west” al Paradiso

Da parte della famiglia della ragazza, grazie a colloqui e telefonate intercettate, emergono vari “attestati di stima” nei confronti di Taurisano, che sarebbe noto, per alcune vicessitudini, in ambienti di mala. Emerge anche il timore dei famigliari della ragazza per il comportamento della stessa, emerge la preferenza nei confronti di Taurisano e il timore di sue eventuali ritorsioni causate dalla fine della relazione. Dalle indagini è emerso che poi la ragazza tornerà insieme al presunto autore dell’agguato. Ma è interessante, sempre per una chiave di lettura dei fatti, quanto emerge dai famigliari della ragazza: il timore che Taurisano possa mettere a ferro e fuoco Brindisi per la fine della relazione, che possa insomma fare un “far west”, come effettivamente accadrà nella pizzeria al Paradiso. Un ultimo appunto: come spesso avviene in questi casi, le indagini sono state rallentate da un forte clima di omertà, nonostante – è quanto emerge dalle intercettazioni – in molti già poche ore dopo l’agguato indovinassero l’identità degli autori: Taurisano sarebbe colui che materialmente ha premuto tre volte il grilletto, Marra colui che ha atteso il complice a bordo di uno scooter.