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Tre sparatorie in quattro giorni al rione Paradiso: svelati i retroscena

Fonte: brindisireport.it

BRINDISI – Un proiettile esploso dalla strada danneggiò lo stipite della vetrata di un’abitazione. Accadde intorno alle ore 13 del 22 novembre 2019 in via Carducci, nella cosiddetta zona della Corazzata, al rione Paradiso. L’appartamento era quello in cui risiedeva il 40enne Luca Trane. I colpi sarebbero stati esplosi dal 48enne Pietro Parisi, che a sua volta sarebbe stato preso di mira da Luca Trane. Grazie alle intercettazioni telefoniche e a ulteriori accertamenti tecnici, i poliziotti della Squadra Mobile di Brindisi diretti dal vicequestore Rita Sverdigliozzi hanno individuato i presunti responsabili di un paio cruenti  episodi rientrati nell’ambito dell’inchiesta sulle attività illecite del cosiddetto clan “Romano Coffa”, che all’alba di giovedì (14 luglio) ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 12 persone, a firma del gip del tribunale di Lecce, Laura Liguori.

Le indagini coordinate dalla Dda di Lecce hanno fatto emergere degli episodi che all’epoca dei fatti sfuggirono ai radar dei giornalisti. E se non fosse stato per una serie di conversazioni captate dagli investigatori, forse sarebbero passati del tutto in cavalleria. Basti pensare che il 20 novembre 2022, nessuno chiamò le forze dell’ordine a seguito dell’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco in una zona non definita del quartiere Paradiso. Ma al telefono alcune persone parlarono eccome di quegli spari, inconsapevoli che gli investigatori fossero in ascolto. Sulla base dunque dei dialoghi ascoltati dalla Mobile, Luca Trane è accusato di aver detenuto illecitamente e portato in luogo pubblico un’arma non meglio specificata, con la quale avrebbe esploso dei colpi all’indirizzo di Pietro Parisi. Analoga accusa è contestata anche a Parisi, ritenuto “antagonista del gruppo di Quintino Trane”, padre di Luca Trane. Il 48enne avrebbe infatti avrebbe esploso dei colpi all’indirizzo di Luca Trane e dell’abitazione dello stesso. 

Lo spaccio e la morte di un giovane da poco allontanatosi da una comunità

La contrapposizione avrebbe toccato l’apice il 22 novembre 2019. Quel giorno in via Carducci ci sarebbe stata “una prima colluttazione tra Piero Parisi e Quintino Trane – scrive il gip – nel corso della quale quest’ultimo rimase ferito e perse un dente”. Quintino quindi avrebbe trovato riparo presso l’abitazione del figlio Luca. Ma poco dopo Pietro Parisi, dovendo recuperare la sua auto, sarebbe tornato sul posto “e si sarebbe verificata la sparatoria, che avrebbe attinto l’abitazione di Luca Trane – scrive ancora il gip – come puntualmente verificato dalla polizia giudiziaria”. Si ritiene inoltre che lo stesso Luca Trane abbia “a sua volta esploso dei colpi di arma da fuoco”. E’ quanto emerge dalle conversazioni intercettate, “dove si fa riferimento  – si legge nell’ordinanza – al ferimento di Piero Parisi, il quale non sarebbe andato al Pronto soccorso”.

Titolari di bar e pizzerie taglieggiati

A riscontro delle intercettazioni e delle dichiarazioni rese da Annarita Coffa, che è indagata a piede libero nell’ambito di questo procedimento e ha avviato la sua collaborazione con gli inquirenti, la polizia rinvenne le ogive delle armi utilizzate. Non si conoscono invece gli autori di altri colpi di arma da fuoco che la notte del 24 novembre 2019 sarebbero stati esplosi in piazza Stano, sempre al rione Paradiso. Fu un cittadino a segnalare l’accaduto alle forze dell’ordine. Una volta giunta sul posto, una Volante della questura non trovò alcun riscontro, ma intorno alle 20 dello stesso giorno venne intercettata una conversazione in cui uno degli interlocutori disse: “Hanno sparato di nuovo”.

In quei giorni, dunque, la tensione era altissima al Paradiso. Sia Luca Trane che Pietro Parisi sono stati arrestati, in regime di domiciliari, per esplosione di colpi di arma da fuoco. Analoga misura restrittiva è stata adottata anche a carico di Quintino Trane, accusato di presunti episodi di spaccio di sostanze stupefacenti e di un presunto tentativo di estorsione. Fra lunedì 18 e martedì 19 luglio si svolgeranno gli interrogatori di garanzia di tutte e 12 le persone tratte in arresto.