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Falsi incidenti: perquisizioni anche a medici e avvocati, 65 indagati

Fonte: brindisireport.it Articolo di Emmanuele Lentini

BRINDISI – L’eterno ritorno, nel Brindisino, delle truffe alle assicurazioni per incidenti stradali falsi o sovrastimati. All’alba di oggi, martedì 6 dicembre 2022, i carabinieri di Brindisi hanno eseguito numerose perquisizioni, coinvolti professionisti, anche medici e avvocati. Esiste infatti un’indagine della Procura del capoluogo adriatico che vede indagate 65 persone, quasi tutte residenti a Brindisi. Si ipotizza l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata a truffare le assicurazioni, a mettere in scena incidenti stradali inventati di sana pianta o comunque sovrastimati. L’indagine, condotta dai militari, è coordinata dal procuratore aggiunto Antonio Negro e dal sostituto Luca Miceli. 

Le perquisizioni

Le perquisizioni effettuate oggi hanno riguardato abitazioni private e studi professionali o comunque tutti quei luoghi in cui vi è il sospetto che si possano trovare tracce di quanto ipotizzato dagli inquirenti. Ovvero: documenti che attestino l’esistenza di falsi sinistri stradali, di incidenti sovrastimati. Le perquisizioni hanno riguardato anche i luoghi in cui i professionisti praticano la propria attività lavorativa. E ancora: cellulari, pc, altri supporti informatici. La ricerca è stata estesa anche ai reparti degli ospedali e delle cliniche dove i professionisti coinvolti lavorano, oltre che agli uffici Inail di Brindisi, si legge nel decreto di perquisizione. I carabinieri cercano referti e altra documentazione.

Il vertice del presunto sodalizio

Allo stato dell’indagine, il numero di incidenti falsi o sovrastimati è ancora indefinito. Sono tanti, sicuramente, visto il numero di persone coinvolte nelle indagini. L’indagato “principe” è un avvocato, A.N., ritenuto al vertice del presunto sodalizio. Per gli inquirenti è lui il promotore e l’organizzatore delle ipotizzate truffe alle assicurazioni. Sarebbe il vero e proprio collettore delle richieste di risarcimento alle compagnie assicurative. Lui non gestirebbe professionalmente tali richieste, ma lascerebbe questo compito ad altri, tra i quali l’avvocato G.D.

Le connivenze con i medici

Ovviamente, per mettere in scena incidenti farlocchi o comunque sovrastimati, servono delle complicità, delle connivenze tra i medici che redigono i referti. Sarebbe il caso di A.C., in servizio presso l’Inail di Brindisi e fiduciario di molte compagnie assicurative. Il suo compito secondo gli inquirenti: su mandato di A.N. e dietro “lauto compenso”, sovrastima i danni nelle pratiche a lui assegnate e media presso gli altri sanitari incaricati dalle compagnie assicurative. Obiettivo: gonfiare i danni concordati per avere un vantaggio economico. Le indagini paventano un’opera di proselitismo andata a buon fine nei confronti di colleghi medici, diventati “intranei” al presunto sodalizio, in cambio di denaro, definito convenzionalmente “zucchine”.

Il medico del Perrino

Gli inquirenti hanno ricostruito tutta la “trafila” necessaria alle presunte pratiche illecite. Ci sarebbe anche un medico dell’ospedale Perrino di Brindisi, coinvolto nell’inchiesta, che si occuperebbe della redazione di falsi certificati già al primo accesso. Questo medico, M.S., anticiperebbe ad A.N. i suoi turni lavorativi, specie di sabato e domenica, quando la presenza di altri medici è pressoché nulla, in modo da evitare “occhi indiscreti”. A.N. comunicherebbe preventivamente i nominativi delle persone coinvolte negli incidenti “taroccati”, ordinando diagnosi e prognosi da far risultare nei certificati, altrettanto “taroccati”. Poi la palla passerebbe ad altri professionisti.

Gli altri presunti sodali

Il sodalizio avrebbe “ingaggiato” stabilmente un’altra professionista in servizio al Perrino, C.T.: a lei il compito di refertare le lesioni richieste grazie a esami strumentali, inoppugnabili per la loro natura. Il tutto a fronte di lauti compensi. Poi ci sono gli altri sodali, che procaccerebbero i soggetti che richiederanno in seguito il risarcimento dei danni. Ci sarebbero anche degli “stuntman improvvisati” che simulano gli incidenti. L’indagine, come visto, è complessa, coinvolge 65 persone, tra le quali anche stimati professionisti, medici e avvocati del capoluogo adriatico. Le perquisizioni di questa mattina sono fondamentali per la prosecuzione dell’inchiesta, ancora un’altra inchiesta su falsi incidenti nel Brindisino.