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FURTI E SPACCATE A BRINDISI:CINQUE INDAGATI GRAZIE A INTERCETTAZIONI E VIDEOSORVEGLIANZA

BRINDISI – Una serie di furti e una “spaccata” nel centro di Brindisi sono stati ricostruiti grazie a un’indagine della squadra mobile, coordinata dalla procura locale. L’attività investigativa, condotta con metodi classici e supportata da intercettazioni ambientali e telefoniche, ha portato all’emissione di cinque misure cautelari.Tre persone sono finite in carcere: Simone Spagnoletto (28 anni), Gabriele Raia (47) e Cosimo Morleo (27). Agli arresti domiciliari, invece, Mario Raia (22) e Andrea Lonoce (32). Tutti sono residenti tra Brindisi e Mesagne.Secondo le accuse che dovranno essere verificate in tribunale ,Spagnoletto sarebbe responsabile della tentata spaccata ai danni di una nota profumeria nel centro città, nella notte tra il 4 e il 5 febbraio 2024. In quella circostanza fu utilizzata come ariete un’auto rubata pochi giorni prima, della cui ricettazione Spagnoletto deve rispondere.A lui e a Morleo viene inoltre attribuito un furto avvenuto il 13 marzo, sarebbero stati sottratti alcuni attrezzi da un veicolo di E-distribuzione. A Mario Raia, invece, è contestata la ricettazione di un paio di occhiali rubati da un’ottica di Mesagne il 13 febbraio. Infine, a Mario e Gabriele Raia e a Lonoce viene attribuito un furto commesso il 27 febbraio in uno stabilimento balneare, dove sarebbero state rubate un’impastatrice e una friggitrice.Gli elementi chiave dell’inchiesta sono stati raccolti grazie a un mix di indagini tradizionali, osservazione diretta, uso di telecamere di sorveglianza e intercettazioni. In particolare, per la spaccata alla profumeria, gli agenti hanno analizzato i filmati di videosorveglianza della zona industriale, dove sono stati identificati i veicoli utilizzati, uno dei quali riconducibile a una persona vicina a Spagnoletto.Le intercettazioni hanno fornito ulteriori prove. In una conversazione ambientale tra Spagnoletto e Morleo si è parlato del furto degli attrezzi. Altre conversazioni tra i due Raia e Lonoce hanno permesso di collegarli al furto nello stabilimento balneare.L’inchiesta ha riaperto il dibattito sull’utilizzo delle intercettazioni. Nonostante siano spesso criticate da alcuni settori politici, il caso dimostra la loro efficacia per raccogliere prove e ricostruire episodi complessi. Le nuove normative, però, ne limitano l’uso a 45 giorni, prorogabili solo in casi specifici. Una regola che, secondo molti magistrati e investigatori, rischia di compromettere le indagini. Come ha sottolineato un pm durante un altro processo: “chiedere di usare le intercettazioni solo se ci sono già prove concrete è come dire a un medico di usare gli strumenti diagnostici solo se ha già una diagnosi”.

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