
UN RESPIRO PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE AL POLMONE
Parte anche all’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce lo studio clinico “Breath”, un progetto innovativo che punta a scoprire il tumore al polmone in fase precoce analizzando semplicemente il respiro dei pazienti. L’iniziativa, promossa dalla società no profit Predict, coinvolge i principali ospedali della Puglia, tra cui anche gli “Ospedali Riuniti” di Foggia.Il cuore del progetto è un dispositivo chiamato Mistral Sampler, capace di raccogliere e analizzare i composti organici volatili presenti nel respiro umano. Questi composti possono cambiare quando nel corpo si sviluppano malattie come il tumore al polmone. Analizzando tali sostanze, è possibile individuare segnali precoci della malattia.Lo studio durerà sei mesi e coinvolgerà 600 persone, 300 pazienti già affetti da tumore al polmone e 300 persone sane, risultate negative agli esami diagnostici tradizionali. I campioni raccolti verranno analizzati con strumenti statistici e algoritmi di intelligenza artificiale. L’obiettivo è creare modelli predittivi capaci di riconoscere la presenza del tumore e valutare la sua aggressività.Secondo Isa Cafagna, vicepresidente e amministratore esecutivo di Predict, questo progetto ha due grandi obiettivi: sviluppare tecniche di diagnosi non invasive e innovative, e rafforzare la collaborazione tra enti pubblici e privati per migliorare la prevenzione e il controllo dei tumori.Al “Vito Fazzi”, il progetto è seguito dal dottor Salvatore Talamo, direttore della Pneumologia, insieme alla dottoressa Annarita Gaballo. Entrambi coordinano il monitoraggio dei pazienti che partecipano allo studio.Grazie a questa nuova tecnologia, il respiro potrebbe diventare un prezioso alleato nella lotta contro il tumore al polmone.