ISPEZIONE SHOCK NEL CARCERE DI LECCE: SEQUESTRATI SMARTPHONE E DROGA, ALLARME DEI SINDACATI

Blitz notturno nel carcere di Borgo San Nicola, a Lecce, dove un’operazione straordinaria condotta da circa cento agenti della Polizia Penitenziaria ha portato al sequestro di venti smartphone di ultima generazione e di quantitativi di sostanze stupefacenti nascosti all’interno della struttura.Il risultato dell’ispezione, pur considerato significativo sul piano operativo, ha riacceso i riflettori su un problema che da tempo preoccupa il personale penitenziario: la capacità dei detenuti, anche appartenenti a contesti criminali organizzati, di mantenere contatti con l’esterno e di impartire ordini nonostante la reclusione.A denunciare la gravità della situazione è Ruggiero Damato, segretario regionale della F.S.A. CNPP/SPP, che parla di un sistema ormai “al limite della sostenibilità”. «Il ritrovamento di telefoni e droga – ha dichiarato – è solo l’ennesima conferma di un’emergenza strutturale che mette a rischio la sicurezza del personale e dell’intera collettività».I sindacati del comparto penitenziario hanno rilanciato l’appello al Governo e al Ministero della Giustizia, chiedendo l’avvio di concorsi straordinari per l’assunzione di nuovi agenti. Una misura ritenuta indispensabile per colmare la grave carenza di organico e garantire condizioni di lavoro più sicure.«Non possiamo continuare a combattere una guerra quotidiana con risorse insufficienti – ha aggiunto Damato –. Serve un segnale forte e immediato dello Stato, per proteggere chi lavora nelle carceri e fermare il potere criminale che, anche da dietro le sbarre, continua a esercitare la propria influenza».