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cronaca

“Mimino motorino” riconosce due della baby gang

La denuncia ai carabinieri di Manduria

fonte lavocedimanduria.it

Potrebbe aprirsi uno spiraglio nell’inchiesta sull’incendio doloso attribuito ad una baby gang che a febbraio scorso ha distrutto il piccolo appartamento di Cosimo Mandurino, indigente del posto con deficit dell’apprendimento da tempo vittima di bulli. Il sessantunenne, ieri, accompagnato dal suo avvocato Daniele Capogrosso, si è presentato nella caserma dei carabinieri della città Messapica per una deposizione spontanea riguardante l’episodio criminale che lo ha riguardato.

L’uomo che in precedenza aveva dichiarato di non ricordare i minori che lo vessavano, uno dei quali, in un’occasione, avrebbe promesso l’incendio della casa, ha offerto indicazioni utili per il riconoscimento di almeno due componenti della «banda». Si tratterebbe di minorenni che frequentano lo stesso rione e che in più occasioni, assieme ad altri ancora da identificare, avrebbero insultato «Mimino motorino» (così come l’indigente è conosciuto in paese), offendendolo e tirandogli pietre. Uno di loro quella sera, secondo la ricostruzione che la vittima fece la notte stessa dell’incendio, avrebbe dato fuoco con un accendino alla stoffa che ricopriva la finestra priva di vetro della sua umile casa.

Da lì le fiamme si propagarono all’interno trovando facile innesco dalle masserizie e gli arredi infiammabilissimi, tra cui tre motociclette fuori uso, che occupavano il piccolo ambiente. Nel rogo morirono anche tre cani che «Mimino» aveva raccolto dalla strada e una colomba.

«So chi è stato, ma non ricordo il nome», aveva detto in quell’occasione il sessantunenne che per fortuna non si trovava in casa. Si era allontanato per ritirare dei farmaci commissionati da una vicina e al suo ritorno trovò la piccola dimora avvolta dalle fiamme. I vigili del fuoco intervenuti subito non riuscirono a salvare l’immobile dichiarato inagibile. Gli elementi raccolti da questa nuova deposizione del pensionato (percepisce un piccolo vitalizio della pensione di reversibilità dei genitori che non ha più), potrebbero essere fondamentali per dare inizio ad una pista che potrebbe portare alla baby gang che, da quello che si è saputo, sarebbe diversa da quella conosciuta come «la banda degli orfanelli», implicata nell’altra inchiesta sulla morte del disabile Antonio Cosimo Stano.

Che non siano gli stessi, però, non può escludere una conoscenza tra loro.Una possibilità data dal contenuto di alcuni messaggi trovati nelle chat degli «orfanelli» in cui si fa riferimento all’episodio dell’incendio «della casa di Mimino motorino». Uno, in particolare, in cui un ragazzino riferisce agli altri di conoscere il nome di chi è stato. In quella chat al vaglio degli inquirenti, l’autore del messaggio promette agli altri di dire il nome quando si sarebbero incontrati il giorno dopo.

Altro elemento che fa ipotizzare uno stesso filo che potrebbe collegare i due episodi, è il ritrovamento in alcuni telefoni sequestrati agli «orfanelli», di immagini che ritraggono l’appartamento in fiamme durante le fasi di spegnimento ed anche del mattino dopo. Altri particolari potrebbero venir fuori a breve se la «pista» indicata da Mandurino avrà la sua concretezza.

Nazareno Dinoi

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