POLEMICHE: FRUTTO DI IGNORANZA O MALAFEDE?
Chi si espone parlando di argomenti che non conosce e che quindi ignora è ignorante nel senso che parla non sapendo .Quindi parlando da ignorante dice cose non esatte o peggio non conformi al vero.
Se non concorrono altre circostanze l’ignorante può essere ritenuto in buona fede e va giusitficato.Se invece concorrono altre circostanze chi parla ignorando potrebbe farlo in malafede.
Facciamo un esempio se io ,avocato, parlo di processi e dico cose inesatte riportando in modo inesatto i fatti in rapporto alle norme vigenti,due sono le possibilità 😮 che io non conosca le norme o che io sia in malafede .Se poi dovessi parlare di atti e fatti di un processo non avendo mai avuto conoscenza del loro essere o del loro contenuto e lo facessi solo per “apparire” allora è evidente che io sarei in malafede.
Chi quindi essendo “del mestiere” si impegna nel mistificare il contenuto delle norme e degli atti è ignorante in malafede.
Sento un gran vociare relativamente ad una vicenda processuale che mi vede difensore del Signor Giuseppe Margheriti Sindaco di Erchie.HO il dovere di dover precisare alcune inesattezze(profferite da ignorante in malafede) riguardo ad un processo penale in cui il mio cliente è rimasto coinvolto.Ma prima mi corre l’obbligo di ricordare a qualcuno ,che pare abbia potuto frequentare corsi di studi giuridici, e a coloro invece che potrebbero essere fuorviati da persone che ignorano,alcuni fondamentali del nostro ordinamento giuridico.
UN CITTADINO ITALIANO E ANCHE NON ITALIANO CHE VENGA COINVOLTO IN UN PROCEDIMENTO PENALE DIVIENE IMPUTATO QUANDO NEI SUOI CONFRONTI VENGA CHIESTO DAL PUBBLICO MINISTERO IL RINVIO A GIUDIZIO O IL GIUDIZIO IMMEDIATO ECC. prima di ciò si è persona indagata.
La differenza è fondamentale e chi ha parlato ignorando dovrebbe saperlo avendo frequentato il corso di laurea in giurisprudenza.
Assumendo lo status di imputato si è abilitati a richieste,istanze,rinunce.
Nel caso in questione :
Il Sindaco di Erchie ,nel procedimento conclusosi innanzi alla Magistratura di Brindisi NON E’ MAI STATO IMPUTATO.
EGLI E’ RIMASTO SEMPLICE INDAGATO NON ESSENDO MAI STATO CHIESTO PER LUI RINVIO A GIUDIZIO O GIUDIZIO IMMEDIATO ECC.
IL SINDACO DI ERCHIE,A DIFFERENZA DI ALTRI ,NON HA MAI CHIESTO APPLICAZIONI DELLA PRESCRIZIONE
Il Sindaco di Erchie ha sempre dichiarato la sua estraneità e provato con idonei atti la sua estraneità a fatti censurabili penalmente.Egli si è sottoposto ad interrogatori ed ha prodotto anche alla Procura di Brindisi documenti che provano e provavano le “stranezze” di una inchiesta e la sua innocenza ,chiedendo di essere giudicato.
Ma forse chi parla non sa che in ITALIA sino a quando verranno rispettate le leggi il titolare della azione penale è il Pubblico Ministero.
Un Magistrato coraggioso quale il Dottor Giuseppe De Nozza ha chiesto ,ricorrendone i presupposti, di richiedere archiviazione per intervenuta prescrizione ancor prima della richiesta di rinvio a giudizio di fatto così rinunciando alla azione penale.
IL SINDACO di Erchie non era imputo e gli era ed è inibito il diritto a rinunciare alla prescrizione.
Sostanzialmente un atto adottato nel rispetto della legge,che dovrebbe rispettare anche chi parla da ignorante,impedisce ad un cittadino di veder dichiarata la propria innocenza in un processo peraltro in cui nulla c’è perchè si potesse,in ogni caso giungere ,a dichiarazioni di responsabilità.
Le speculazioni in malafede sono contro un Cittadino che ha subito l’onta della detenzione e gli sberleffi di danzatrici poco gradevoli sotto i balconi della dimora sua e della sua famiglia.
avvocato Raffaele Missere