la voce a Sud

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torre

Giorno 15 di quarantena.

Sono qui nella mia camera a riflettere su ciò che intorno a noi sta accadendo.

Alcuni giorni mi sveglio e sembra che sia stato solo un brutto incubo, invece no, è la cruda realtà.

Non si può uscire più, non si può fare una passeggiata, non ci si può abbracciare, non ci si può salutare come si deve, non si può andare a salutare i nostri amici, i nostri cari, nessuno.

Non si può fare il solito pranzo domenicale con tutta la famiglia, niente.

Ci hanno vietato tutto.

Eppure sono tutte cose che prima davamo per scontato: un saluto, un bacio, un abbraccio, una stretta di mano.

Ora ne inizio a capire il valore.

Il valore di un semplice abbraccio ad amica, il valore di stare insieme agli amici, a miei affetti più cari.

Il valore di ridere, sì, ridere.

La gente non ride più, la gente ha paura. Paura che questo maledetto virus entri nelle loro case, paura di non farcela economicamente perché sì, ci hanno tolto anche il lavoro.

Poi invece c’è la gente che nonostante tutto deve lavorare. DEVE per salvare la vita a tutta quella gente affetta dal virus come gli infermieri, i dottori, e tutti coloro che fanno parte di quel ramo della sanità.

DEVE perché magari sono dipendenti di supermercati, farmacie, e tutte le attività connesse a quest’ultimi per fornire a noi cittadini tutto ciò che indispensabile per vivere. Tutta gente caricata da una responsabilità enorme, gente che ha famiglia e vive con la paura costante di contrarre il virus e di trasmetterlo ai loro cari.

Poi esiste anche quella gente che, d’altro canto, non se ne frega niente che esce come nulla fosse successo e in più senza le dovute precauzioni.

Io a tal proposito vorrei invitare tutte quelle persone a stare a casa.

Personalmente stando a casa ho capito il valore di tante piccole cose. Ho capito il valore della famiglia unita, che anche con gli occhi pieni di paura, cerca di affrontare il tutto pensando sempre che “ANDRA’ TUTTO BENE”.

Sì, perché andrà tutto bene.

Perché se siamo delle famiglie unite, siamo una comunità unita e saremo una nazione unita capace di combattere questo brutto virus.

E torneremo a cantare, ad abbracciarci, a ridere e scherzare e sarà solo un brutto ricordo.

Intanto però il sole continua a splendere, i fiori a sbocciare. Si sentono i primi cinguettii degli uccelli, il profumo degli alberi. Ogni seme, ogni animale si è svegliato…la primavera si è svegliata.

Perché la primavera non lo sapeva e continuava ad esserci nonostante tutto, e ci insegnò a tutti la forza della vita.

Perché come si è svegliata la primavera ci sveglieremo anche noi da quest’incubo se solo ce la mettiamo tutta.

Forza Torre Santa Susanna, forza ITALIA!

Nadia Di Meo

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