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Cadono le speranze: parte dei reflui del depuratore andranno in mare. L’ira di Scarciglia

fonte lavocedimanduria.it

L’unicasoluzione possibile rimane il bacino di Torre Colimena … Tale soluzione non è stata finora presa in considerazione soprattutto per l’elevata distanza dall’impianto di trattamento, ma ad oggi si profila come l’unica soluzione possibile rispetto alla quale tutte le valutazioni fino ad oggi condotte trovano un punto di sintesi e di compromesso».

Per chi si fosse illuso (ascoltando anche le tante voci rassicuranti di alcuni politici) che potesse esistere un’alternativa allo scarico complementare in mare delle acque reflue del costruendo depuratore consortile di Manduria e Sava, resterà deluso leggendo la relazione del progetto di fattibilità tecnica che l’Acquedotto pugliese ha presentato al Comitato di Valutazione impatto ambientale della Regione Puglia. Che, a questo punto, non potrà che concedere visto che “non esistono altre soluzioni”.

Il documento con gli elaborati allegati è stato pubblicato l’altro ieri sul portale Ambiente della Regione Puglia. Niente di nuovo rispetto a ciò che si conosce, se non il completamento burocratico che mancava per dare il via definitiva al secondo stralcio dei lavori. Quello del riutilizzo dei reflui depurati e degli scarichi complementari che restano due: il primo in contrada Masseria Marina a San Pietro in Bevagna (4 bacini di accumulo delle acque affinate di superficie pari a 2 ettari per un volume totale pari a circa 23.000 metri cubi; il secondo, che entrerà in funzione quando le trincee drenanti e le vasche della Marina non riusciranno a smaltire i reflui provenienti dal depuratore in zona Urmo Belsito, sboccherà nel mare di Torre Colimena attraverso il canale di Arneo.

I contributi dei tecnici dei due comuni di Manduria e Avetrana

Per quanto riguarda il recapito di contrada Marina o buffer uno, tale soluzione, spiegano le carte inviate al comitato Via, «ha tenuto conto della proposta congiunta formulata dalle amministrazioni comunali di Manduria e Avetrana».

Tale proposta, riportata integralmente negli elaborati in questione, viene così sintetizzata. «Il Comune di Manduria ha predisposto atti propedeutici alla valorizzazione e/o al cambio di destinazione d’uso di una grande area di proprietà … corrispondenti alla zona della Masseria Marina di oltre 100 ha … che tali terreni, per la loro peculiarità geomorfologica (come mostrato dallo Studio di Fattibilità redatto dall’Ing. Dellisanti e dal Dr. Moscogiuri per conto del Comune di Manduria) sono idonei ad ospitare una zona di trincea drenante quale sicurezza idraulica, che garantisca lo scarico ultimo in caso di non utilizzo completo delle acque affinate».

Il contributo all’opera del comune di Avetrana, invece, viene così spiegato. «Le condizioni geologiche ed idrogeologiche dell’area di Masseria Marina sono particolarmente favorevoli anche per lo scarico al suolo attraverso pozzi sperdenti, come indicato dal prof. Mario Del Prete per conto del Comune di Avetrana: essi infatti possono essere allocati in una vasta area (100 h) che, essendo costituita da calcareniti fessurate intercalate da livelli limoso-sabbiosi sciolti, risulta in grado di accogliere i reflui depurati in tab. 4, senza immissioni dirette nella sottostante falda salmastra».

Per quanto riguarda, infine, la seconda destinazione del canale Arneo di Torre Colimena, così i progettisti dell’Acquedotto pugliese validano l’idea: «Il recapito definito nell’ambito del bacino di Torre Colimena – scrivono -, si configura come una sorta di riuso ambientale di un’area ambientalmente sensibile, rispetto alla quale si rilevano delle criticità che l’apporto delle acque reflue trattate può contribuire a risolvere».

La rabbia del vicesindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia

Furioso il vicesindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia che in un video postato sul suo profilo Facebook si fa portavoce della sua comunità da sempre contraria a tale ipotesi rivolgendo dure accuse all’indirizzo del governo regionale e all’Aqp. «Assurdo – dice – che l’Aqp e la Regione Puglia, in un momento come questo che stiamo vivendo, pensino di chiedere una deroga del genere. L’intento è chiaro – aggiunge Scarciglia – hanno pensato che questo è il momento più adatto perché la gente, bloccata e terrorizzata dall’emergenza sanitaria in atto, non ha la testa per legger e ascoltare». Scarciglia lancia infine un monito ai vertici del governo regionale. «Non ne approfittate, non fate tramutare la paura in rabbia, questo non è il momento di giocare con la vita delle persone».

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