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ArcelorMittal, sindacati: «Stop a relazioni con l’azienda»

fonte lagazzettadelmezzogiorno.it

Stop alle relazioni industriali con ArcelorMittal; richiesta di intervento delle Istituzioni locali, regionali e dei parlamentari ionici; segnalazione all’Inps delle procedure di utilizzo della Cigo con causale Covid-19 da parte dell’azienda, da cui ritengono siano «emerse irregolarità». Sono i tre punti del verbale del nuovo consiglio di fabbrica di Fim, Fiom e Uilm, che si è svolto oggi a Taranto. I sindacati hanno evidenziato che gli «unici interlocutori» ora sono «i ministeri competenti, la gestione commissariale e gli enti ispettivi, e la Procura».

Il consiglio di fabbrica dei rappresentanti sindacali di ArcelorMittal e appalti Fim, Fiom e Uilm si è riunito a due giorni dal precedente «per affrontare nel merito quanto emerso» ieri «dalla video conferenza con i ministri Patuanelli, Gualteri e Catalfo che, di fatto – per i sindacati – non ha prodotto nessuna novità importante per i lavoratori».
I sindacati lamentano poi i «continui rinvii da parte del governo che non affronta – spiegano – i nodi cruciali della stessa vertenza» che «riguarda il futuro di migliaia di lavoratori e di un territorio stanco di attendere il rilancio dello stabilimento sia dal punto di vista ambientale che produttivo».
In assenza «di risposte certe nei prossimi giorni – annunciano Fim, Fiom e Uilm – le scriventi organizzazioni si autoconvocheranno, insieme ai lavoratori, presso le sedi istituzionali».

«Durante il consiglio di fabbrica è emersa la necessità di coinvolgere tutte le istituzioni per affrontare nel merito il futuro di un territorio già fortemente provato. Invitiamo, pertanto, il presidente della Regione Puglia a convocare con urgenza un consiglio regionale monotematico con tutti i soggetti interessati alla vertenza ex Ilva». E’ quanto chiedono Fim, Fiom e Uilm, al termine del consiglio di fabbrica che si è svolto oggi nel siderurgico a Taranto, all’indomani dello sciopero in tutti i siti italiani avvenuto in concomitanza con la riunione in videoconferenza con i ministri Patuanelli, Gualtieri e Catalfo. Secondo le sigle metalmeccaniche, le mobilitazioni, «che hanno visto una massiccia partecipazione», hanno «intrapreso un percorso chiaro attraverso una piattaforma che indica una prospettiva con cui affrontare la complicata vertenza». «Non abbiamo la soluzione in tasca – concludono – se non la nostra caparbietà di perseguire degli obiettivi affinché nessun lavoratore possa rimanere indietro».

STAMATTINA IL NUOVO CONSIGLIO DI FABBRICA – È cominciato il nuovo consiglio di fabbrica straordinario indetto nel siderurgico di Taranto per fare il punto dopo l’incontro in videoconferenza con Governo, sindacati e commissari dell’Ilva in As. Una videoconferenza convocata ieri dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, con i ministri Gualtieri e Catalfo, in cui gli esponenti del Governo hanno definito “inaccettabile» il nuovo piano industriale presentato da ArcelorMittal, che prevede oltre 3mila esuberi e il mancato rientro dei 1.600 lavoratori rimasti in capo all’Ilva in As.

Alle 7 di oggi è terminato lo sciopero di 24 ore in tutti i siti italiani proclamato da Fim, Fiom e Uilm, mentre prosegue fino allo stesso orario di domani quello di 48 ore indetto dall’Usb. I sindacati si dicono «pronti a tutto» pur di evitare i licenziamenti. Ieri si sono vissuti momenti di tensione tra gli operai, alcuni saliti sul ponte-cavalcavia che affaccia sulla direzione strappando le bandiere sindacali. Un gesto stigmatizzato dalle sigle metalmeccaniche. «Strapperanno le nostre bandiere – ha detto Vincenzo La Neve, coordinatore di fabbrica Fim Cisl – ma non strapperanno le nostre posizioni».
Il consiglio di fabbrica dovrà decidere eventuali altre forme di mobilitazione, in attesa del nuovo incontro sulla vertenza annunciato per la prossima settimana dal Governo, che si è dichiarato disponibile a co-investire nella nuova compagine societaria, a cui parteciperà anche l’azienda.

FIM: «PERCHÈ EMILIANO HA DISERTATO IL PRESIDIO?» –  «Emiliano ieri è stato a Taranto, è andato al Comune per firmare lo statuto dei Giochi del Mediterraneo a Taranto nel 2026, è andato all’ospedale Moscati per la nuova struttura di terapia intensiva ed infine è andato a vedere il palazzo ex Banca d’Italia dove verrà la facoltà di Medicina. Tutto bene, ma dai lavoratori che erano in sciopero ieri, Emiliano non è venuto. Già, forse perché le elezioni non sono ancora imminenti». Lo sottolinea Vincenzo La Neve, coordinatore di fabbrica della Fim Cisl in ArcelorMittal. “Diciamo al presidente – aggiunge La Neve – a novembre sei venuto in fabbrica e, davanti alla Morselli, hai detto che ti sentivi a casa. Ebbene, caro governatore, da quanto tempo non vieni a casa? Piuttosto, Emiliano aveva assicurato che i corsi di formazione della Regione Puglia per i cassintegrati di Ilva in amministrazione straordinaria stavano per partire. Quando li fa partire per davvero visto che sono mesi che sentiamo che stanno per cominciare?».

La politica, conclude il sindacalista, «sia chiara, esplicita, e dia risposte ai lavoratori e a Taranto. Ecco perché abbiamo chiesto una convocazione alle istituzioni locali, a partire dalla Regione, per un consiglio monotematico». 

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