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cronaca

Dopo dieci anni scopre che la casa non era sua, notaio sotto accusa

Fonte: lavocedimanduria.it

Una causa civile durata quasi dieci anni, per fatti accaduti trent’anni fa, dovrà essere rivalutata da una nuova Corte d’appello a cui la Cassazione ha rinviato gli atti per una nuova sentenza. Protagonisti della vicenda, sono due manduriani, il proprietario di un immobile e un notaio di Manduria. Il primo, nel lontano 1990, aveva acquistato un piccolo immobile del valore in euro pari a 9.350, scoprendo quasi vent’anni dopo che il bene che aveva pagato non era più suo perché era stato acquisito dal titolare di una vecchia ipoteca che esisteva sul fabbricato.

Si scoprì che il notaio a cui si era rivolto per il rogito, non si era accorto del vincolo ipotecario esistente sull’immobile. Lo sfortunato acquirente denunciò quindi il notaio chiedendo che fosse condannato per risarcimento danni a titolo di responsabilità professionale.

Agli inizi del 2011 è iniziato così un lungo processo civile che ha visto la condanna del notaio in primo grado e in appello, con una sentenza che lo obbligava a pagare la somma pari al valore dell’immobile fatto incautamente acquistare al suo cliente, oltre ai corposi interessi a partire dal 1990.

Ricorso in Cassazione, il notaio ha proposto quattro motivi di annullamento della sentenza di secondo grado avendo ragione su uno di essi, quello della decorrenza degli interessi. Secondo i giudici dell’appello, la mora doveva partire dalla data del rogito, vale a dire da febbraio del 1999; la suprema Corte, accogliendo uno dei motivi del ricorso, ha invece stabilito che gli interessi devono essere calcolati dal momento in cui c’è stato il danno, vale a dire da quando l’acquirente è venuto a conoscenza dell’ipoteca.

Per questo la Corte di Cassazione ha cancellato la sentenza rinviandola per una nuova decisione alla Corte d’Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, in diversa composizione personale.

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