la voce a Sud

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dal direttore

LE NOSTRE DONNE…INVISIBILI E PER QUALCUNO INESISTENTI

Vorrei chiedere ai  difensori “senza macchia e senza paura” dei migranti  se mai oltre a pensare  e combattere per questi sfortunate vittime di un sistema  imperialistico globale che vuole esista un NORD  e i SUD del mondo,abbiano mai pensato  alle nostre donne invisibili la gran parte delle quali popola le nostre regioni meridionali.Sono le braccianti  che  vivono nella prigione del bisogno.Sono quelle donne che la mattina  o meglio la notte alle due devono alzarsi  e partire per  i vigneti del foggiano o gli agrumeti della Basilicata ,o  le immense distese di ortaggi della piana di Policoro. Sono quelle donne che partono la notte per rientrare alle quattro ,alle cinque del pomeriggio e non hanno  la forza di vivere.Diventano invisibili e forse per questo  nessuno pensa  a”regolarizzarle” come invece con molta attenzione e qualche lacrima, non so quanto vera, ha fatto un Ministro per gli immigrati.Le Donne invisibili  che per guadagnare  25-27 euro mancano da casa 14-15 ore al giorno.Donne invisibili che devono  accontentarsi di  vederi dichiarate ,ai fini previdenziali,una giornata su tre  e le altre sono in nero.Donne invisibili che hanno la sfortuna di essere nate a Sud,di avere bisogno e di essere italiane.Le nostre Donne meridionali  che ancora oggi sono  schiavizzate e sfruttate come lo ero io ed altri  cinquanta anni fa.Vittime  non solo  degli imprenditori  che le sfruttano ma di un sistema economico  che vuole  e impone disattenzione per i prodotti della nostra agricoltura che ha come conseguenza  ricavi non remunerativi che oltre a rendere difficile la vita dello agricoltore  fa  divenire  queste figlie del sud  esseri sfruttate  senza difesa.Un appello a chi governerà la Puglia dopo settembre: FATE SI CHE QUESTE DONNE SIANO VISIBILI E RIAQUISTINO LA DIGNITA’  CHE SPETTA A LORO.

                                                                                                                                                                                                          uccio missere

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