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Minacciano e chiedono 50mila euro ad un noto imprenditore, lui denuncia: 5 arresti

Fonte: brindisioggi.it

FASANO – Volevano 50mila, se la loro richiesta non fosse stata soddisfatta avrebbero incendiato gli ulivi dell’azienda agricola e fatto del male ai suoi parenti. Ma l’imprenditore non ha ceduto all’estorsione ed ha sporto immediatamente denuncia ai carabinieri di Brindisi, che oggi hanno arrestato cinque persone. La vittima è un imprenditore svizzero che opera nel campo turistico- alberghiero nella zona di Fasano, proprietario di numerose masserie e di un lido di lusso, con interessi economici anche nel Leccese. Gli estorsori non avevano chiamato direttamente lui, ma l’amministratore della sua azienda agricola. Varie telefonate anonime che partivano da cabine pubbliche di diverse zone del barese.

Questa mattina il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brindisi, con il supporto del Comando Provinciale di Bari, su disposizione del gip di Bari ha arrestato  cinque persone: tre in carcere e due agli arresti domiciliari, tutti accusati di concorso in estorsione. In carcere Giandonato Sciacovello, detto Gennaro, 48 anni di Putignano, Michele Sciacovelli, detto Mirco 27 anni di Putignano e Francesco Soloperto di 24 anni di Bari, ai domiciliari Giuseppe Dell’Aglio 46 anni e Laura Colapietro, 37 anni, tutti e due di Polignano a Mare.

La prima telefonata anonima con la richiesta estorsiva è arrivata all’amministratore unico dell’azienda agricola  il 14 settembre. Un uomo chiedeva il pagamento di 50mila euro altrimenti avrebbe continuato a incendiare  gli ulivi dell’azienda. Venti giorni prima infatti erano stati incendiati tre ulivi. A questa telefonata, si sono susseguite altre chiamate nelle giornate del 20, 26 e 27 settembre, 2 e 8 ottobre. Venivano fatte da cabine diverse, da Triggiano, Mola di Bari, Polignano. Ma durante una di queste dai malviventi è stato commesso un errore: dietro la cabina c’era la telecamere della piazza. I carabinieri hanno raccolto un primo importante indizio, identificando uno degli autori della telefonata. Ogni volta infatti cambiava.

L’8 ottobre è arrivata l’ultima chiamata, nelle quale sono stati minacciati anche i parenti dell’imprenditore. A quel punto i carabinieri coordinati dalla Procura di Bari hanno deciso di intervenire. È stato organizzato lo scambio di denaro che è avvenuto nelle campagne di Monopoli, così come richiesto dagli estorsori.

Al posto dell’amministratore si è presentato uno dei carabinieri ed ha consegnato lo zaino con all’interno i soldi (chiaramente falsi) a due uomini che indossavano un capello ed erano camuffati. I due sono stati poi identificati con Michele Sciacovelli e Francesco Solaperto. In lontananza c’erano delle pattuglie dei carabinieri. Per tutta l’operazione si sono dovute mantenere lontane perché era difficile trovare dei nascondigli nella zona. Avvenuto lo scambio i due sono fuggiti, ma hanno intravisto i militati ed hanno gettato lo zaino tra gli arbusti.

Nei tre giorni successivi sui quei luoghi per cercare il denaro si sono presentati Laura Colapietro e Giuseppe Dell’Aglio, i complici aveva descritto esattamente il luogo in cui avevano gettato lo zaino, ma questo era stato già recuperato dai carabinieri. Tutto questo ha permesso di identificare e individuare l’intero gruppo criminale. Salvo la donna gli altri quattro lavorano in un’azienda di Monopoli, erano colleghi ed aveva architettato tutto.

Nel frattempo a dicembre scorso è stato arrestato Dell’Aglio trovato a lavoro con due pistole, mentre successivamente è stato arrestato Michele Sciacovelli, da poco uscito dal carcere e ritenuto il capo. Questi è stato trovato alla cerimonia di un parente mentre era in regime di sorveglianza speciale. Gli ulteriori elementi investigativi hanno permesso di arrestarli nuovamente oggi insieme agli altre complici, tutti e cinque accusati di estorsione.

Lu.Po.

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