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OPINIONI DI PAOLO SPALLUTO

Viviamo in un pessimo momento: il ceppo “napoletano” del Covid incute terrore ed ha avuto il triste esordio oggi. Più pericoloso di quello inglese. Da mesi, ormai (un anno a giorni) l’insicurezza e la paura sono diventate partner e conviventi lugubri della quotidianità. Anche l’Etna hanno fatto incazzare tanto che oggi ha avuto una mega irruzione. Si profila (inutile nascondersi dietro ad un dito) un nuovo rigido lockdown, che, purtroppo, riguarda soprattutto la Puglia.Abbiamo paura sotto per il profilo sanitario, per la nostra salute e la nostra vita, ma abbiamo ancor più paura sotto per il profilo economico. Io personalmente sarei ben disposto a nuove restrizioni se avessi la certezza matematica di una integrazione guadagni per tutti noi. Una assistenza (anzi un sano assistenzialismo) “a pioggia” che consenta per qualche mese a tutti di sopravvivere dignitosamente. STATE A CASA, anzi state a letto, a riposo per due mesi, combattiamo l’epidemia e la nuova ondata di morti e contagi con le terapie intensive di nuovo al collasso, CI PENSA LO STATO. Quello che hanno detto ma non hanno fatto da marzo a maggio 2020, prendendoci per i fondelli. Cornuti, contagiati e mazziati. Sapete perché ??? Perché l’ECONOMIA non consente, perché l’ ECONOMIA non VUOLE. Avere dato all’economia ed agli economisti la “guida” del mondo ha comportato la conseguenza di trovarsi contagiati e disoccupati con un senso assoluto della precarietà dell’esistere. Allora se viene un nuovo blocco (il Prof. Ricciardi lo ha detto chiaramente) bisogna ACCETTARE ma DARE una SVOLTA, passando ad una concezione cattolica dell’economia. La concezione cattolica dell’ economia vede la ricchezza non sotto un aspetto negativo, bensì positivo, se utilizzata per la produzione di beni distribuibili ad altri individui. Una persona che lavora e guadagna molto non può essere valutata negativamente, nel caso in cui produca ricchezza anche per altri. Il punto fondamentale della questione sta nella definizione cattolica della economia in cui l’uomo è un fine e non un mezzo, secondo una visione prettamente etica alla base di tutto, a differenza della concezione protestante mitteleuropea (cui appartengono Draghi & Co.) che indica l’uomo solo come un mezzo.

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