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Torre: La lezione del Coronavirus… (e quello che credevamo di essere)

Sicuramente per un tempo infinito si cercherà di capire com’è potuto accadere che il mondo intero sia stato sconfitto e messo in ginocchio da un “microscopico virus”, ma dotato da grande potere di morte e solitudine. Il nemico dei nostri Nonni ed anche dei nostri Padri, che hanno combattuto nelle assurde e tragiche guerre mondiali, era un giovane uomo come Loro, anche se di altre nazionalità, ed il combattimento avveniva ad armi pari. Questo moderno “maledetto” invisibile, e non subito compreso nella sua pericolosità, improvvisamente ci ha fatto scoprire indifesi e vulnerabili. Quando finalmente a livello mondiale è iniziata la strategia difensiva, il danno ormai era in crescita ovunque. Sono passati i giorni e poi le settimane in cui tutto cambiava rispetto ad un nostro recente e tranquillo passato. Si limitava quasi a niente la nostra bella libertà, facendoci pensare a quanto sia preziosa, ancor più quando ti viene a mancare. Quando avrò ancora più anni sulle già gravate spalle, un giorno di sicuro anch’io racconterò, a quelli più giovani, di quanto sia stato difficile e doloroso lottare contro un nemico che ti attaccava “senza farsi vedere”. Parlerò anche di giorni vissuti con infinita tristezza, di lacrime a fatica represse, di intime preghiere col pensiero rivolto ai propri cari lontani, temendo anche di non poterli rivedere mai più. Con mai sopito sgomento racconterò della profonda commozione nel vedere in televisione la lunga carovana di carri militari che trasportavano vittime innocenti chissà dove…Ma gli parlerò anche di sorrisi e di canzoni ascoltate dai balconi e finestre delle case, con la Bandiera tricolore a sventolare. E poi ancora racconterò, magari non creduto, di una normalità ritrovata nel chiuso delle case con le proprie famiglie, riscaldate finalmente dal “fuoco umano” e naturale che il tempo frettoloso ed il progresso avevano intiepidito. Ancora parlerò dei “nuovi angeli”, ritrovati su questa Terra, rivestiti da camice bianco o verde, che nel chiuso degli Ospedali lottavano, talvolta anche a mani nude, contro l’infimo male per cercare di salvare chiunque ne fosse stato colpito. Ma sarà bello quando anche racconterò di come l’Italia intera c’è l’ha fatta e che, nonostante tante ceneri e tutto il dolore patito, sono ritornati a germogliare i fiori per una nuova primavera di vita. Forse abbiamo imparato che nulla avviene per caso e che la madre Terra va rispettata ogni giorno. Chissà che il “maledetto virus” nella sua azione distruttiva non abbia voluto mandare all’Uomo anche un preciso messaggio: fermati…e riconsidera la tua volontaria presunzione di superbia ed arroganza, perché non sei Tu “il padrone del Mondo”.

Nicola Muscogiuri

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