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Erchie: Alle nostre domande sulla sentenza del TAR risponde l’Avvocato Tolomeo

Erchie- Il TAR di Lecce condanna la società proprietaria dell’impianto eolico sito nel territorio di Erchie a pagare al Comune la somma di 600.000 euro + Iva. A difendere il Comune è stato l’Avvocato Adriano Tolomeo del quale pubblichiamo l’intervista.

D : È di questi giorni la notizia che il TAR di Lecce ha condannato una società titolare di un campo eolico in un Comune della nostra Provincia, a pagare un grosso importo in favore del Comune nel cui territorio è situato il parco. Può dirci qualcosa al riguardo?

R : Si, la sentenza è dell’altro giorno e riguarda un caso di cui mi sono occupato. Riguarda il parco eolico esistente nel Comune di Erchie per cui al momento della scelta insediativa la società titolare dell’impianto aveva sottoscritto un impegno col comune a riconoscere allo stesso una certa quantità di danaro in proporzione agli impianti installati. La società non ha ottemperato alla sua obbligazione determinando l’insorgere del contenzioso conclusosi – in primo grado – con la sentenza di cui ho detto.

D : come: la società aveva firmato un accordo e non adempiva ai suoi obblighi?

R : Proprio così ed è una situazione piuttosto comune perché per un certo periodo si è ritenuto che previsioni di tale tipo fossero nulle (ed in alcuni casi lo erano davvero) e quindi le imprese – forse anche non proprio in buona fede – le sottoscrivevano e poi si rifiutavano di adempiere. C’è poi stato un chiarimento normativo e l’opera della giurisprudenza che ha ulteriormente chiarito che dovesse occuparsene il Giudice Amministrativo e non il Tribunale Ordinario ed a quali condizioni e in quali ipotesi tali clausole sono valide ed efficaci.

D : ci sono quindi altri comuni che potrebbero avanzare richieste simili a quelle di Erchie ?

R : Non lo so ma non lo escludo. Certo bisognerebbe verificare caso per caso, leggere le convenzioni e vedere i tempi di stipula delle stesse (il TAR ha ritenuto che il relativo diritto si prescrive in cinque anni ). Insomma non è un semplice “recupero crediti” ma un contenzioso complesso e delicato che, però, penso convenga valutare, perchè da un lato si tratta di soldi che farebbero un gran bene alle casse dei nostri comuni; dall’altro evita che i nostri territori siano solo terre di conquista per imprese, che ne sfruttano le potenzialità naturali (sole e vento che sono di tutti) e lasciano al territorio solo le brutture dei relativi impianti.

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