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cronaca

Fiamme in via Buozzi, incendiate due auto di un pescatore

Fonte: lavocedimanduria.it

Un attentato incendiario l’altra notte ha distrutto due auto che erano parcheggiate in via Bruno Buozzi a Manduria. Una Ford Focus station wagon e una vecchia Fiat 128, di proprietà della stessa famiglia residente su quella via, sono state date al fuoco da sconosciuti cospargendo del liquido infiammabile. È successo intorno alle 4,30 nella notte tra domenica e lunedì quando il quartiere alla periferia della città era praticamente deserto.

Il rumore delle fiamme che in poco tempo hanno avvolto i due automezzi, ha insospettito il proprietario che, già sveglio, si è affacciato da una finestra facendo la terribile scoperta.

È scattato così l’allarme che ha portato in poco tempo sul posto i carabinieri della compagnia di Manduria e i vigili del fuoco del locale distaccamento. I pompieri alla guida del caposquadra Francesco Pesare che ha diretto tutte le operazioni di spegnimento, hanno lavorato diverse ore per spegnere i due incendi e rendere sicura la zona.

Le due macchine, distanti tra loro circa tre metri, per cui si escluderebbe la combustione per vicinanza, erano parcheggiate a ridosso delle abitazioni che hanno rischiato di essere interessate dal fuoco e dall’eventuale esplosione del carburante contenuto nei serbatoi. L’esperienza dei soccorritori è servita ad evitare ulteriori danni agli appartamenti vicini.

La prima ricostruzione fatta dai militari dell’Arma grazie al supporto del caposquadra dei vigili del fuoco, Pesare, escluderebbe l’accidentalità dell’incendio che pare sia stato ben architettato e messo in atto da persone che intenzionalmente hanno voluto colpire la famiglia presa di mira.

Il proprietario dei due mezzi, interrogato subito dai carabinieri, avrebbe dei sospetti sul possibile piromane. L’uomo che ha subito il danno, un manduriano di circa 65 anni, di professione pescatore, non svolge nessuna attività imprenditoriale né politica.

Gli investigatori hanno segnalato la presenza di alcune telecamere di sorveglianza, una pubblica puntata su una vicina piazzetta e altre due di civili abitazioni non distanti dal luogo dell’attentato che potrebbero aver registrato l’arrivo dei piromani, il momento dell’incendio e quindi la fuga.

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