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Sequestrò per ore un imprenditore e sua moglie: condannato in via definitiva

fonte:brindisireport

BRINDISI – Sequestrò un imprenditore e sua moglie per estorcere denaro: arriva il conto della giustizia. La Polizia di Stato ha tratto in arresto, in esecuzione del provvedimento definitivo dell’ordine di traduzione in custodia cautelare emesso il 10 novembre 2022 dall’ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Lecce, il brindisino 44enne Francesco Margherito (assistito dall’avvocato Vita Lofino). L’uomo deve espiare, tra l’altro, la parte residua di una pena pari a 9 anni e un mese di reclusione. Otto anni sono relativi alla condanna definitiva del 09 novembre 2022 (un anno e un mese riguardano altri fatti), avendo la Corte Suprema di Cassazione dichiarato inammissibile il ricorso alla sentenza emessa il 09 settembre 2021 dalla Corte d’Assise di Appello di Lecce, per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione. L’uomo ha già scontato parte della pena (di otto anni) ai domiciliari.

La sentenza si riferisce ai fatti verificatisi in data 30 aprile 2020, quando, personale della Squadra Mobile di Brindisi, venne allertato per un sequestro di persona nei confronti di due esponenti di una nota famiglia di imprenditori brindisini, titolari della ditta “Fratelli Barretta srl” che, tra le varie attività, amministra i rimorchiatori del porto di Brindisi. Gli agenti accertarono che Margherito, il pomeriggio di quel giorno, fuori dall’istituto di credito dove lavora, attendeva uno dei familiari dei Barretta, la moglie dell’imprenditore, per poi costringerla a prendere posto a bordo dell’autovettura della stessa donna, con la quale si allontanò inizialmente in direzione del rione Casale. Successivamente, dopo avere costretto la donna dietro minaccia di una pistola a prendere posto sul lato passeggero, si pose alla guida dell’auto e raggiunse il parcheggio di un centro commerciale sito nel quartiere Sant’Elia.

Nel frattempo Margherito invitò la donna a chiamare il marito e a dirgli di raggiungere anche lui il parcheggio del centro commerciale, senza avvisare le forze dell’ordine. Arrivato anche il marito al centro commerciale, Margherito intimò al coniuge di salire a bordo dell’autovettura liberando nel contempo la moglie dello stesso. Margherito, sempre alla guida dell’auto, si allontanò iniziando a girovagare  per le vie della periferia brindisina, invitando l’imprenditore a chiamare il fratello per farsi raggiungere in un luogo inizialmente concordato nei giardinetti vicino al porto di brindisi e poi spostato in una non precisata via del rione Sant’Elia.

Nel frattempo gli agenti della Squadra Mobile riuscirono ad agganciare e seguire, a distanza, l’autovettura, mantenendo altresì i contatti con i gli imprenditori al fine di acquisire tempestivamente ogni evoluzione della vicenda. Intorno alle 17 Margherito rilasciò il sequestrato alla periferia della frazione di Tuturano. Il prosieguo delle indagini oltre ad accertare quanto sopra, appurarono l’avvenuta richiesta estorsiva di 30 mila euro, il tutto sfociato nella dettagliata informativa per cui veniva chiesta la misura cautelare a carico di Margherito, in quanto ritenuto responsabile del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione e detenzione illecita di un’arma comune da sparo con la quale aveva minacciato gli imprenditori sequestrati. Ora l’uomo si trova nel carcere di Brindisi.

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