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cronaca

Baby gang e bullismo, sequestrati altri telefonini di ragazzi non manduriani

Una mole impressionante di chat da esaminare che cresce ad ogni telefono acquisito all’interno del quale si scoprono altri gruppi che a loro volta portano ad altri nomi e nuove acquisizioni

fonte lavocedimanduria.it

Al vaglio degli inquirenti che indagano sulla morte di Antonio Cosimo Stano, il pensionato manduriano bullizzato e torturato dalla baby gang, ci sono altri telefonini sequestrati ad alcuni compagni e compagne di classe degli «orfanelli» indagati. Qualcuno di loro sarebbe già iscritto nel registro degli indagati. Gli investigatori sono arrivati a loro grazie alle chat conservate nella memoria dei cellulari precedentemente sequestrati e già oggetto di verifica. Tra i dialoghi di maggiore interesse, ce ne sarebbero alcuni che si riferiscono al video dell’assalto in maschera a casa del sessantaseienne. In quelle immagini si vedono quattro o cinque ragazzi con il volto coperto da maschere di plastica che sfondano il portoncino d’ingresso di Stano il quale si affaccia e viene deriso e insultato. Tra di loro ci sarebbero anche due ragazze una delle quali si «diverte» a colpire con un bastone la tapparella di una porta finestra.

Una mole impressionante di chat da esaminare che cresce ad ogni telefono acquisito all’interno del quale si scoprono altri gruppi che a loro volta portano ad altri nomi e nuove acquisizioni. Tutti dialoghi che i giovani si sono scambiati a partire dal 9 aprile scorso, quando cioè i giornali hanno diffuso per la prima volta la notizia che Stano era stato ricoverato ed era in coma (morirà il 23 aprile per cause su cui il medico legale che ha effettuato l’autopsia, la barese Liliana Innamorato, deve ancora ancora esprimersi). Da quella data la rete di WhatsApp diventa bollente con raccomandazioni a cancellare tutto, inviti alla cautela ma anche con qualche leggerezza che alla luce di quanto è successo può suonare coma un’ammissione.

Proseguono intanto le attività per individuare la persona adulta che in un paio di occasioni, almeno secondo quanto ha raccontato lo stesso Stano in una sua denuncia, avrebbe accompagnato i ragazzini durante i loro assalti al suo indirizzo. Di questo personaggio adulto si conoscono sono le poche caratteristiche fisiche che Stano ricordava: età di circa 30-40 anni, alto all’incirca un metro e ottanta, capelli neri e guidava una Fiat Uno bianca. In quella stessa occasione, avvenuta nei primi giorni di marzo scorso, ha raccontato sempre Stano, qualcuno rubò anche una bicicletta che si trovava nel garage. Oltre al furto quella sera il pensionato subì i soliti insulti e un calcio ad una gamba che gli sferrò proprio l’adulto sconosciuto.

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