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cronaca

Minacce e offese al vicesindaco di destra che ha “aperto i porti”

Il vicesindaco di destra, da parte sua, conferma la sua appartenenza ideologica alla destra ma anche ciò che ha fatto per i 73 pakistani

fonte lavocedimanduria.it

Non è piaciuta a tutti la gara di solidarietà degli avetranesi che si sono mobilitati per accogliere e rifocillare i settantatré migranti clandestini sbarcati l’altro ieri, due giugno, sulla scogliera di Torre Colimena, marina di Manduria.

A farne le spese, individuato come «responsabile numero uno» di tanta disponibilità, è il vicesindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia. Militare in servizio e politicamente di destra (cresciuto in Alleanza Nazionale, confluito poi in Fratelli d’Italia prima di rifiutare ogni tessera di partito dopo una iniziale simpatia per Forza Italia finita male), Scarciglia è stato bersaglio in queste ore di durissimi attacchi e offese al limite della minaccia. «E’ da ieri che cancello post dal mio profilo Facebook di amici, a questo punto ex amici, che non hanno approvato l’aiuto che abbiamo dato a quelle persone», dice il numero due della giunta di centrodestra che assieme ad altri consiglieri comunali di opposizione ha coordinato le operazioni di accoglienza dei migranti per i quali, domenica mattina, ha aperto le porte dello stadio comunale dove i profughi hanno potuto riposarsi, usare i bagni e mettere qualcosa tra i denti prima di essere trasferiti nell’hotspot di Taranto.

«Qualcuno ha detto che non mi voterà più perché avrei tradito la linea dei porti chiusi», spiega Scarciglia che conserva qualche messaggio più duro. «Addirittura uno mi ha avvertito di aver mandato a Matteo Salvini e alla Meloni la foto dove distribuisco i pasti caldi ai migranti; dice di aver chiesto ai due politici di farmela pagare elettoralmente la prossima volta che mi metterò in lista».

Un altro gli scrive: «Mi sto incazzando perché Alessandro Scarciglia è stato votato perché ha (o aveva) le mie stesse idee». Altri hanno inviato, non si comprende a chi, le immagini della «vergogna». In un altro post si legge: «Lo screenshot è partito e poi approfondirà chi di dovere. I traditori non devono esserci a Destra».

Sino all’esaltazione. «Sembrano bambini bisognosi? Stanno meglio di tanti avetranesi; vedrai se alle prossime elezioni non mi impegnerò per non avere Badoglio in Comune». E ancora. «Da questo momento in poi ritengo giusto non sentirmi più rappresentato da te. Per la prima volta da quando avevo 15 anni, alle prossime elezioni non farò più campagna elettorale per te… e spero che Salvini e Meloni non appoggino né tè, né la compagine che sosterrai: traditore».

Il vicesindaco di destra, da parte sua, conferma la sua appartenenza ideologica alla destra ma anche ciò che ha fatto per i 73 pakistani: «la pensino come vogliono e che non mi votino più; io rifarei ciò che ho fatto perché la mia coscienza non la venderei mai con uno o cento voti».

Un altro avetranese a cui va il merito di aver fatto il proprio dovere dimostrando quel senso civico che da tutti ci si aspetta, è il misterioso «filmaker» che ha ripreso tutte le scene dello sbarco e i movimenti che hanno poi consentito agli investigatori di mettersi sulle tracce dei due uomini fermati poi con l’accusa di essere gli scafisti.

Grazie a lui i carabinieri della compagnia di Manduria che hanno condotto le indagini sono riusciti per prima cosa a dare una identità al natante trovato poi alla deriva e recuperato dai militari della Guardia di Finanza marittima di Gallipoli che l’ha trainato e sottoposto a sequestro.Un veliero registrato nel lontano stato Delaware negli Usa, paradiso fiscale dove hanno messo casa migliaia di società che operano in tutto il mondo e in diversi settori.

N.Din.

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