la voce a Sud

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l'avvocato parlante e pensante

La differenza

di Avv. Roberto Palmisano

In una società liberale la comminazione di una pena detentiva e’ una sconfitta per la comunità che la commina ed un sconfitta per L’ individuo che si e’ messo nelle condizioni di subirla.
Nel mondo del dott. Caselli, –  nonché’ di Travaglio e compagni-, uomo che con le sue idee passerà’ alla storia non solo per aver bloccato, ma addirittura per aver pervertito l’ evoluzione della sinistra italiana su posizioni giustizialistiche culturali e normative proprie di un regime totalitario, e’ l’esatto opposto.

E già’! Infatti per il dott. Caselli da una parte c’è’ lo Stato arcigno patrigno che sorveglia, controlla e volentieri punisce, dall ‘ altra c’è’ il popolo composto di sfruttatori ( gli imprenditori) e di depravati ( drogati, violentatori, truffatori, soprattutto mafiosi, e politici) che devono essere guardati con sospetto e puniti solo per essere sospettati (per questo anche quando assolti, e’ perché l‘hanno fatta franca, non perché innocenti).

Ma non solo,  la pena che viene inflitta a costoro dev’essere moralmente apprezzata e condivisa, il popolo la deve condividere, fare sua, e perché’ ciò’ avvenga e’ necessaria prima e dopo la condanna strettamente processuale, una condanna morale del colpevole. Solo così la sanzione, la condanna, il carcere per il condannato, può’ sostenersi essere stata inferta non in nome del popolo sovrano, ma direttamente dal popolo per mano del giustiziere che lo rappresenta e lo incarna.

La storia dice che questo e’ lo schema imprescindibile di ogni dittatura.

Il dittatore infatti si presenta sempre come la mano del popolo.

Il dittatore e’ il populista per eccellenza.

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