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S. Pancrazio Salentino, amore tossico: si rovina per comprare la droga all’ex

Fonte: lagazzettadelmezzogiorno.it

BRINDISI – Amore tossico. “Ho anche preso del denaro ai miei per procurargli il denaro per la sua dose quotidiana”. Una confessione spontanea alla “Gazzetta” per demolire il muro della vergogna e polverizzare la paura. Questa ragazza coraggiosa, oggi 22enne, ha amato l’uomo sbagliato per quattro anni e i ricordi di quella che doveva essere una storia tra due adolescenti riaffiorano scavando dentro di lei. Ed è per questo che “ho deciso di liberarmi di questo fantasma una volta per tutte”. Per lei il Covid è stato una salvezza. Durante il lockdown le psicologhe di San Pancrazio hanno offerto la loro competenza per aiutare in una fase delicata. Ai fini della storia, la chiameremo Stella. Lei ha alzato la cornetta e ha raggiunto una psicoterapeuta tra quelle in lista. “Non riesco a mangiare” le ha detto esitante. Dall’altra parte la professionista l’ha fatta parlare approfondendo il dolore e inquadrando il trauma subito. Quella che di primo acchito poteva essere interpretata come anoressia, era la reazione fisica al dolore profondo degli ultimi quattro anni. Un passo indietro. Stella stava con un suo coetaneo, tossicodipendente che usava contro di lei ogni forma di violenza, verbale, psichica e fisica, convincendola che l’amore fosse quel cocktail di rabbia sfogata alla prima crisi di astinenza. Un amore tossico perché lei, nella rete di lui, ci era finita con tutte le scarpe. E, tornando al cibo, non era libera di mangiare una pizza perché quelle 5 euro sarebbero state sottratte alla droga. “Vergognati” le intimava.

E Stella, non osava più mangiare. Poi tornava a casa con il trucco sfatto, e filava a letto, lontana da occhi che non potevano comprendere. “Non so più quante volte ho dovuto nascondere le lacrime con un nuovo trucco”. Il budget giornaliero di lui investito nella droga ammontava a 50 euro. E spesso lui da solo non ci arrivava. Lei nel salvadanaio della droga destinava regali, i suoi risparmi perché sperava che prima o poi rinsavisse e la apprezzasse. Lui è finito in una comunità e allora Stella ha aperto gli occhi. “Ti ho solo usata. Io non ti ho mai amata”. Al proferire di queste parole, dure come un macigno, Stella ha deciso di riprendere in mano la sua vita. Al dolore subito ha risposto con la tenacia e la determinazione, ai torti fisici e ai soprusi con il coraggio di dire “Basta, io amo me stessa”. La psicoterapeuta è molto orgogliosa di lei per i suoi progressi. “Stella è felice di condividere una pizza con un’amica”. Non sente più addosso l’oppressione di quello sguardo cattivo e delle parole che le hanno bruciato quattro anni. Quattro anni in cui ha dovuto combattere contro se stessa, la sua famiglia, rimanendo sola per poi rinascere a vita nuova. Stella ha gli occhi blu e adesso si riflette nel mare e immagina un orizzonte di sogni e speranze. A proposito, si è iscritta all’Università. 

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