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La santa Pasqua che ritorna…..dove a risorgere sia anche il “cuore” di ogni Persona.

Dalla storia cristiana sì è sempre saputo che la Santa Pasqua non cade mai nello stesso giorno di ogni anno che si sussegue e, a seconda della data di celebrazione, si considera “alta o bassa”. Già in tempi remotissimi fu disposto che la Pasqua sarebbe stata celebrata facendo riferimento all’equinozio di primavera e quest’anno che in calendario ricade il 9 di Aprile si dovrebbe dire che la Pasqua è “media”. Anche la stessa primavera lo farebbe capire, infatti quei raggi di sole che solo qualche giorno fa assicuravano luce solare piena e timidamente iniziavano a scaldare, ora segnano il passo. E’ pur vero che da sempre in concomitanza col periodo pasquale anche il “tempo meteorologico” sembra prender parte al momento altamente riflessivo, con un cielo grigio e diffusamente velato. Ma al di là di questi aspetti puramente esteriori, penso che questa Festa per tutti i cristiani del mondo abbia un profondo significato religioso e non c’è uomo o donna che non ne percepisca la Santità.  In questo periodo storico particolare, col mondo globale sempre più in confusione, servono persone di buona volontà per generare il cambiamento da più parti auspicato e che principalmente parta dal “cuore”. Sarebbero tante le aspettative che si vorrebbero concretizzate, compreso il “risorgere di antichi e solidi valori morali”, ma soprattutto sentire finalmente la parola “PACE” che sancisca la fine della vergognosa guerra fratricida alle porte di casa nostra, ma che riguarda  l’intera umanità. Come antica tradizione vuole anche la nostra Torre si prepara all’evento pasquale e torna al centro dell’attenzione comunitaria la cara “Chiesetta di Santo Stefano, che continua a godere del ritrovato splendore dopo il necessario restauro avvenuto pochi anni fa. Come sempre accaduto in passato questa antica Chiesetta ci regalerà ancora quell’atmosfera particolare, che si condividerà con tanti concittadini andando a partecipare alla Processione dei Misteri il Venerdì Santo. Sarebbe bello che in un futuro, possibilmente prossimo, si potesse rivedere la Congregazione dei Fratelli di Santo Stefano al seguito della processione. Chi come il sottoscritto ha abbastanza anni sulle spalle di certo li ricorderà al seguito dei Santi Misteri in fila per due con la tunica bianca e la mantellina rossa. E sempre un bel tempo che fu, ricordo gli uomini di ogni età e senza distinzione sociale, che senza farsi pregare erano pronti e disponibili a portare in spalla le statue, anche partecipando all’asta per quello che potevano permettersi. Quando una voce forte e chiara sovrastava il lento ed assorto andare della Processione ci si fermava per strada e per poco si azzittivano anche le preghiere e la musica della Banda che accompagnava. Solo il battitore “all’epoca tale Sig. Cosimino Scarafile”, nelle vicinanze della Bara di Cristo Morto aveva facoltà di parlare ed annunciava: dieci avanti e venti dietro…chi offre di più!!! Ad una offerta maggiore che proveniva dai fedeli, rispondeva: si faccia avanti…e così fino a notte fonda per poi infine ritornare alla chiesetta dove una volta riposte le Statue, si rimaneva il tempo per un’ultima preghiera. In quei giorni nelle case, pur modeste che fossero, era anche tutto un fermento di lavori e le nostre madri preparavano i dolci tipici insieme all’immancabile pane pasquale: “la puddica cu l’ovu” dall’inconfondibile sapore di olio fritto e pepe in abbondanza.  Per creanza e rapporti di buon vicinato le Persone grandi, nel darsi gli auguri si presentavano” cu lu piatticieddu pieno di cosi tuci” o di altri prodotti che ricavavano dalla loro buona terra e se ne rimanevano si portavano a “pascaredda”,  che facevamo con tanti amici alle pinete di San Cosimo. Penso che sarebbe bello se di quei tempi ci potessimo riappropriare delle cose più vere e più utili al nostro vivere moderno, come la sobrietà e la semplicità per ben coniugare passato, presente e futuro. Sia una buona Pasqua a tutte le nostre donne, perché come uomini sappiamo amarle e rispettarle; auguri a chi lotta con tutte le speranze per guarire da una precaria situazione di salute. Una buona Pasqua anche ai futuri amministratori, con l’auspicio che assolvano al mandato affidatogli con solo ed appassionato “spirito di servizio” verso l’amato Paese. Una buona Pasqua a tutta la redazione della Voce a Sud con la speranza che possa continuare la bella avventura editoriale per mostrare ogni giorno cosa vuol dire amare il proprio Paese in maniera incondizionata. Infine una buona e Santa Pasqua a tutti i Torresi indistintamente, che sia foriera di pace e di fraterna concordia, nella consapevolezza della comune “storia contadina” sempre tenuta insieme dai valori dell’onestà, della dignità e della solidarietà. 

Nicola Muscogiuri

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