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«No scarico a mare», Emiliano chiederà una legge poter scaricare su suolo (ma il sito resta a Urmo)

La legge infatti obbliga tutti gli impianti industriali e persino i semplici parcheggi, nei casi di piogge brevi ed intense, a dotarsi di simili impianti che entrano in funzione non più di dieci volte all’anno calcolati…

l presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha dato indicazione agli uffici regionali di chiedere al Ministero dell’Ambiente una deroga alla norma nazionale (D.Lgs. 152/06) che prevede la presenza di uno scarico di emergenza, con riferimento al depuratore di Sava Manduria.

La legge infatti obbliga tutti gli impianti industriali e persino i semplici parcheggi, nei casi di piogge brevi ed intense, a dotarsi di simili impianti che entrano in funzione non più di dieci volte all’anno calcolati in base alla frequenza di piovaschi eccezionali.

Rimarcando che nessuna decisione è stata presa sulla localizzazione di tale recapito di emergenza a Torre Colimena, Emiliano dà seguito a quanto comunicato lo scorso 14 luglio e chiede oggi, attraverso gli uffici, al Ministero dell’Ambiente, di poter installare lo scarico delle acque di prima pioggia in altro sito, in recapiti complementari su suolo, anche nei casi di emergenza, per piogge brevi ed intense tipiche del periodo autunnale-invernale.

Il depuratore di Sava Manduria è un’opera necessaria per difendere l’ambiente dall’inquinamento che oggi devasta la falda sotterranea e il mare: senza depuratore infatti non sarà possibile allacciare alla fogna pubblica centinaia di abitazioni, nell’area delle marine e nelle zone costiere, che oggi stanno inquinando il mare.

Comunicato stampa della Regione Puglia