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L’Ordine contro gli operatori sanitari no-vax: “Vaccinarsi è un obbligo etico”

Fonte: brindisireport.it

L’Ordine dei medici della provincia di Brindisi prende nuovamente le distanze dagli operatori sanitari che hanno rifiutato il vaccino anti-Covid. Lo fa in risposta a una lettera anonima a firma del “Personale sanitario non vaccinato di Brindisi” che lo scorso 5 febbraio è stata inviata al presidente nazionale dell’Ordine, al direttore generale dell’Asl Brindisi, Giuseppe Pasqualone, e al presidente di Anaao – Assomed. Tale iniziatia è scaturita dalla lettera tramite la quale il presidente dell’Ordine di Brindisi, Arturo Oliva, aveva chiesto all’Asl Brindisi delucidazioni su eventuali provvedimenti che intendeva adottare nei confronti di medici e infermieri no-vax. 

In un passaggio della lettera anonima si legge: “Siamo convinti che il nostro direttore generale e collega, dottor Pasqualone, con la sua integrità morale e professionale che lo ha sempre contraddistinto, non discriminerà nessun collega e saprà come bloccare definitivamente questi continui attacchi nei nostri confronti da parte di colleghi simil-politicanti inadeguati al ruolo che ricoprono”. “Chiediamo  – si legge ancora nella missiva del personale sanitario non vaccinato – semplicemente rispetto. Sia chiaro che applicare delle sanzioni disciplinari o di qualsiasi altra natura a noi dipendenti non vaccinati porterebbe, per i motivi appena citati, a inevitabili ricorsi, denunce, cause e risarcimento danni che tutti vogliamo evitare ma che in caso di necessità praticheremo”. 

Ma il dottore Arturo Oliva “ribadisce la posizione dell’Ordine dei medici provinciale e nazionale che considera l’adesione al programma vaccinale da parte del personale sanitario, un obbligo etico e deontologico”. “La missione dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri – afferma Oliva – è quella di garantire e vigilare sulla qualità e la sicurezza delle cure erogate. Pertanto è imprescindibile l’adozione da parte della Regione e delle aziende sanitarie di accorgimenti organizzativi che tutelino gli operatori, quanto i pazienti”. “E’ appena il caso di ricordare che quest’Ordine – conclude Oliva – non cesserà di perseguire i propri obiettivi e che le posizioni pseudo-scientifiche di gruppi, peraltro anonimi, non riusciranno a ostacolare”“