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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA NICOLA MUSCOGIURI

AUGURI A TUTTE LE MAMME

Molte volte mi ritorna in mente una bella frase ascoltata tantissimo tempo fa e mai più dimenticata perché, fin da subito, ne ho percepito l’importanza ed ha preso abitualmente posto nel mio cuore: “BEATO QUELL’UOMO, O DONNA, CHE NON RINNEGHERA’ MAI LA MAMMA CHE GLI HA DONATO LA VITA”! Voglio sperare che anche tante altre Persone, magari trovandosi a leggere le modeste riflessioni che seguono, sentano di ritrovarsi in quell’espressione, accomunati dal grande sentimento d’amore verso la propria Madre. Forse al giorno d’oggi alla Donna che riveste il ruolo insostituibile di Mamma, può risultargli meno problematico rispetto anche ad un recente passato, in considerazione dei tanti progressi nei vari ambiti della vita lavorativa e sociale. Ma questa “bella icona dell’umanità”, non smette mai di avere le caratteristiche che gli sono proprie; può essere giovane, può avere i capelli ingrigiti, può essere anche Nonna, può essere che lavori fuori della propria casa, può essere istruita da scuola, può essere portata a ruoli di prestigio o a tanto altro ancora, ma tutte indistintamente sono depositarie di affetto profondo e di tanto coraggio. Ed è proprio in questo momento storico, soggiogato dal “virus maledetto”, che la società intera ha bisogno del loro indomito coraggio, per aiutare il bisogno crescente di chi si viene a trovare in oggettiva difficoltà. Lei stessa soffre per l’incertezza del futuro ed ovviamente teme per i suoi figli, per il suo lavoro e magari, come accade in tante coppie giovani, per un mutuo contratto in tempi meno difficili. La Festa stessa in suo onore potrebbe apparire retorica in questa nostra Italia che troppo spesso non la tutela abbastanza, soprattutto al momento della maternità. Ed anche in queste non ottimali condizioni, torna quella forza e quel coraggio che, comunque, nella vita ci vuole per essere Madre. C’è un inizio molto significativo e che ancora con più convinzione sublima questa “unica e bella figura umana” ed è quando la sua “Creatura” viene al mondo per un atto incommensurabile d’amore. Poco importa per Lei che da questo momento saprà sempre meno cos’è la spensierata libertà che riempiva le sue giornate e che sarà tutto un continuo chiedersi: ha mangiato abbastanza? Perché piange di continuo? Avrà mica dolori o la febbre? Ha dormito a sufficienza? Poi più avanti nel tempo e con gli anni che li formano nel corpo e nella mente: sarà felice? A scuola andrà bene? Gli amici sono bravi e sinceri? Inevitabilmente sarà un continuo di preoccupazioni e di fatiche, ma vivrà anche le sue grandi gioie, quando saprà dei progressi dei figli e se appagati e felici, come “luce riflessa”, lo sarà anche Lei, perché una “Madre è contenta di essere nient’altro che una Madre”! Sarebbe bello se ogni figlio/a fosse capace di ricompensare le Mamme per tutto il grande amore che hanno ricevuto in ogni tempo del loro percorso umano e ad ogni condizione. I nostri Nonni con la saggezza tipica del loro “piccolo, ma solidale mondo antico” erano soliti dire: na Mamma manteni cientu Fili, ma cientu Fili no’ mantenunu ‘na Mamma”. In questi nostri tempi, c.d. moderni, molto è cambiato nella mentalità delle Persone ed anche il sistema educativo segue la filosofia di vita del tempo in cui si vive. Chi come il sottoscritto ha superato abbondantemente i primi ‘anta, poco si rispecchia nei tanti modi di essere del presente e sembra quasi un sogno aver giocato da ragazzino, coi compagni del vicinato, nelle strade del Paese indisturbato e sicuro fino al tramontar del sole. Ricordo una pace ed un silenzio rotto soltanto dalle nostre grida e quando anche questo piano piano si spegneva per l’ora che declinava alla sera, sull’uscio di ogni modesta abitazione uscivano “le Mamme” e con voce perentoria intimavano al rientro in casa “i loro piccoli giocatori di strada”, che a malincuore e lentamente avveniva. Nelle giornate in cui le condizioni climatiche non permettevano l’uscita in strada per i soliti giochi, nel pomeriggio si rimaneva ad annoiarsi in casa dopo aver fatto velocemente i pochi compiti dati a Scuola ed anche l’andare a letto presto era l’opportuna conseguenza. Per la mia Mamma la sua giornata continuava e mi par di rivederla in quelle sere ancora affaccendata: in un silenzio assoluto ed alla fioca luce della modesta cucina rammendava con l’ago in mano e la testa reclinata in avanti che incorniciava il suo volto stanco. E quando quasi sprofondato nel sonno, avvertivi appena quella cara presenza che con mano discreta ti sfiorava in una carezza ed emanava un inconfondibile profumo di “duro quotidiano vissuto”, che mai avrei dimenticato. Nel concludere queste modeste riflessioni, il pensiero corre spontaneo alla povera Mammina di Prato, che ha immolato la sua giovane esistenza su quel lavoro che avrebbe dovuto assicurare a Lei ed al suo Piccolo una vita serena e dignitosa. Aveva solo ventidue anni questa giovane Mamma ed il suo radioso sorriso, che ci hanno riportato le immagini ed i servizi in televisione, pieno di vita si è spento per sempre, imprigionato in un macchinario con quale lavorava. Il suo figliolo aveva solo cinque anni, ma non esitava ad esternargli tutto l’amore che solo un bimbo sa dare. Ora gli si dovrà dire che è andata in cielo ad impreziosire il giardino delle belle stelle brillanti, così che Lui quando alla sera volgerà lo sguardo in alto, col suo piccolo cuore, la penserà mandandogli il suo accorato: ciao Mamma. Anche la sua vita, pur breve e sfortunata, ci racconta di un “mestiere bellissimo” che è quello di Madre e non ci sarà mai lavoro, per quanto soddisfacente, a poter dare la stessa felicità. Anche quando eventuali difficoltà in famiglia, sembrano impossibili da poter superare, è soprattutto la Mamma che sa come fare per raddrizzare la rotta del comune percorso di vita in direzione di una ritrovata concordia e serenità. Penso che le nuove generazioni dovrebbero avere la sensibilità di riflettere su queste realtà per dare un senso vero all’umanità, forse un po’ perduta e per riscoprire l’appagante condizione di essere genitori di figli responsabilmente desiderati. È bello pensare ad una Madre che riuscirà sempre a trovare il tempo di dondolare il proprio figlio nella culla e con pazienza amorevole raccontargli una fiaba, con la convinzione che quel racconto, magari inventato, concorrerà alla buona formazione della sua vita futura. Con immensa gratitudine, profondo rispetto ed infinito amore….. AUGURI A TUTTE LE MAMME.

Nicola Muscogiuri

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