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economia

Il sistema bancario e il contrasto al riciclaggio

 

ERCHIE – Il contrasto al riciclaggio, reato che consiste sostanzialmente nella reimmissione nel circuito economico- finanziario legale di proventi derivanti da attività illecite, ha assunto nel tempo grande rilievo, attraverso l’impegno delle organizzazioni sia internazionali che nazionali.La normativa antiriciclaggio si è evoluta fino a giungere alla emanazione della direttiva CE 2005/60 (c.d. terza direttiva antiriciclaggio). Il D.Lgs. 231/2007, di recepimento della normativa comunitaria e le Disposizioni Attuative via via emanate dalla Banca d’Italia costituiscono il cardine della normativa di cui sono destinatarie le Banche, sancendo una serie di obblighi e divieti tesi ad ostacolare il riciclaggio.Gli obblighi imposti prevedono innanzitutto l’adeguata verifica della Clientela che si concretizza nella identificazione e acquisizione di informazioni sul Cliente e, nel caso di persona giuridica, anche delle informazioni inerenti il Titolare Effettivo, ovvero del soggetto nel cui interesse è svolta l’attività d’impresa. E’ inoltre previsto l’obbligo di registrazione in un archivio appositamente istituito (Archivio Unico Informatico) delle informazioni che riguardano i rapporti instaurati con i Clienti e la relativa movimentazione, secondo le regole stabilite dalla citata normativa di riferimento.

Particolare attenzione è posta nei confronti della movimentazione di denaro contante e di titoli al portatore. Tali mezzi di pagamento sono infatti considerati anonimi. Al fine di disincentivarne l’uso, in favore di altri mezzi di pagamento, che per loro natura consentano la tracciabilità dell’operazione (ad esempio il bonifico), il recente decreto “Salva Italia” (DL n. 201/2011, convertito con modifiche nella L. n. 214/2011) ha ridotto il limite di trasferimento di contante e di titoli al portatore tra soggetti privati, ponendo il divieto per importi pari o superiori al limite di mille euro. Il trasferimento è consentito unicamente tramite l’intermediazione di Banche, Poste Italiane SpA, istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento.
Ciò impone alle banche una precisa attività di monitoraggio che si concretizza anche nella richiesta di informazioni al Cliente circa la provenienza ovvero la destinazione dei fondi. L’attività in tal senso svolta consente agli organismi competenti la possibilità di rilevare eventuali fenomeni di illeceità legati ad attività sommerse.
D’altra parte, la normativa antiriciclaggio ha forti impatti in un Paese come il nostro in cui l’utilizzo del contante è ancora fortemente radicato, richiedendo particolari sforzi soprattutto da parte di quella Clientela che non riconosce nella moneta elettronica la stessa efficacia della moneta cartacea. Peraltro, si riscontra talvolta il comportamento non propriamente collaborativo del Cliente, che si sente “spiato” dalla continua richiesta di informazioni.
Scopo della normativa è sostanzialmente limitare l’insorgere di attività collaterali, sensibilizzando la Clientela all’utilizzo sempre più cosciente dei mezzi di pagamento al fine di assicurare una crescita economica sana del Paese.

 

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