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cronaca

Erchie – Nei guai un 41enne: di fronte alle accuse di tradimento avrebbe inveito a lungo contro la moglie

Lei scopre la tresca, lui la picchia

Arrestato dopo due anni di violenze

Incubo  finito per la donna, più volte legata e colpita  con calci e pugni

fonte quotidiano di puglia del 23 Maggio 2019

Conduceva da tempo  una doppia vita sentimentale, si vedeva nei panni e con le doti  di un novello califfo nostrano,  per convincere la moglie ad accettare supinamente tale anomala  situazione di forzato concubinaggio non ha esitato ad assumere nei suoi confronti  condotte aggressive e violente sia morali che fisiche, con lesioni personali anche gravi,  con costante cadenza per anni,  Si tratta del 41enne S.B., cittadino di Erchie, che i carabinieri della locale stazione,  hanno tratto in arresto, a seguito di ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, per il reato di maltrattamenti in famiglia aggravati.

L’uomo è indagato per aver sottoposto la moglie a reiterati e gravissimi atti di violenza fisica, morale e psicologica, percuotendola ripetutamente con allarmante frequenza, anche alla presenza dei figli minori, instaurando all’interno delle mura domestiche un regime di terrore,  tale da indurre la donna ad astenersi dal denunciare i gravissimi fatti di cui per anni era stata vittima. Nel 2017, dinanzi alle rimostranze manifestate dalla moglie a causa di una relazione extraconiugale che l’uomo intratteneva con un’altra donna, dopo averla apostrofata come pazza ed esaurita, le puntava alla gola un coltello da cucina, provocandole delle ecchimosi che la parte offesa ometteva di denunciare per paura di ritorsioni.

Diversi sono gli episodi nel 2018, l’uomo di fronte alle rimostranze manifestate dalla moglie riguardo alla sua relazione extraconiugale,  le si scagliava contro colpendola ripetutamente con schiaffi, calci e pugni in tutte le parti del corpo. Per analogo motivo, nel settembre 2018, la afferrava per i capelli e per il collo, la strattonava, la colpiva in viso con schiaffi, le sferrava un pugno all’altezza della bocca ed infine la scaraventava a terra cagionandole la contusione delle labbra con abrasione della mucosa labiale superiore ed inferiore. Il livello di violenza in casa aveva raggiunto livelli veramente preoccupanti,  in quella circostanza, la donna recatasi all’ospedale di Manduria per farsi medicare, al rientro è stata afferrata per il collo, sbattuta al muro e colpita ripetutamente con schiaffi al viso. Recentemente, nei primi giorni del corrente mese, l’uomo,  dopo averle sottratto con una scusa il telefono, l’ha insultata pesantemente, minacciandola di morte e immobilizzandola con una fune con la quale dopo averla legata intorno alla vita la scaraventava a terra, colpendola con ripetuti calci,  trascinandola sul pavimento con l’intenzione di raggiungere la porta d’ingresso per scaraventarla fuori casa.

In tale circostanza  gli cagionava ecchimosi all’occhio destro, escoriazioni della piramide nasale.  Le denunce formalizzate dalla vittima di tali soprusi, hanno anche trovato significativi riscontri nei referti medici e nelle dichiarazioni dei congiunti.

L’indagato ormai coinvolto dalla relazione extraconiugale non ha tollerato i continui rimproveri della moglie e dei suoi familiari, riversando tutta la sua rabbia sulla donna con condotte aggressive e violenze sia morali che fisiche che si sono protratte per anni. La pluralità degli episodi di maltrattamento, nel tempo hanno trasformato la vita della donna in un autentico calvario.  Pertanto, per porre fine a questo  inferno, a seguito delle indagine riscontri,  la misura cautelare della custodia in carcere inflitta dall’Autorità Giudiziaria nei confronti dell’indagato è stata ritenuta  l’unica idonea ad impedire la prosecuzione delle medesime condotte criminose. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto nella Casa Circondariale di Brindisi.