la voce a Sud

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2 NOVEMBRE, IN RICORDO DI CHI DALL’ALTO CI GUARDA

Ci sono giorni durante i quali sono più arrabbiato che mai. Uno di questi è il 2 Novembre.

Al dolore di sentire la mancanza fisica di coloro ai quali ho voluto bene , si aggiunge la rabbia perchè alcuni, piegatisi al consumismo e alla ”produzione” hanno voluto, oramai da qualche anno a questa parte, che questa fosse una giornata qualsiasi, dove non è più possibile, per chi lavora, andare e piangere sui sepolcri che raccolgono i resti di chi si è amato.

Non è cosa da poco, è la vittoria di un certo modernismo materialista che ha voluto, io dico scientemente, cercare di spezzare un filo che lega ogni giorno dell’anno coloro i quali non ci sono più, con chi vive di fede e di speranza che un giorno li reincontrerà.

Non voglio assolutamente fare polemiche.

Voglio soltanto rappresentare a me stesso che anche una giornata di commemorazione dei defunti è segno di civiltà e di cultura, fondanti per chi ha le proprie radici nella fede.

Sta mattina ho letto un post, dove si diceva che non bisogna piangere vicino alle tombe perchè chi non c’è più non è lì, ma è sopra di noi e con noi in ogni momento della nostra esistenza. Sicuramente sarà vero questo. Sicuramente è religione e fede anche questa.

Io credo però, che era ed è fondamentale che anche ciò che appare ”una festa inutile”, è e deve rimanere consacrata a Loro.

Uccio Missere