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ANCORA GIOVANNI DIVIGGIANO, CHE NON SCORDA TORRE

Se si dovesse misurare l’attenzione dei Torresi ai fatti storici, agli uomini, ai monumenti, che Torre ha visto crescere, costruire, credo che come metro di misura bisognerebbe usare la dedizione e l’amore per queste cose che ci mette Giovanni Diviggiano.

Non è piaggeria, ma è costatazione di fatti che sono accaduti e continueranno ad accadere.

Non credo che lui tragga economie dal suo scrivere, credo inivece che sia una passaione che è amore per ciò che torre ha saputo dare in termini di capacità, che non possono essere dimenticate, anzi, devono essere tramandate.

Il tramandare, il mandare messaggi alle generazioni di oggi e a quelle future è cosa da non trascurare è dovere di chi ama questa terra e Giovanni ubidisce a questi doveri.

Venerdì 2 Dicembre nei locali dell’Aula Consigliare alle ore 19:00, Giovanni insieme al coautore Raffaele Mattiacci, presenterà il suo nuovo scritto che parla della vita e dell’arte di una persona che ebbe a fare della fotografia qualcosa di meraviglioso.

Vedere le foto di Ernesto Antonio Maiorano e pensare che sono state fatte anche un secolo fa c’è meraviglia e stupore per l’arte di un uomo che ebbe a coniugare le capacità tecniche delle macchine(erano la preistoria delle attuali macchine fotografiche) con la sua capacità di compensare con i pennelli le sbavature che quelle macchine lasciavano.

Ho ricordi in casa mia delle foto di Maiorano, su qualcosa che ho scritto e  renderò pubblico c’è la foto di mio padre e mia madre sposi.

Colgo la bellezza di mia madre e quella di mio padre, come se fossero vivi. Maiorano ha dato impronte alle sue opere si da renderele vive dopo decenni.

Voglio dire un grazie a Giovanni.

La esaltazione dell’arte è attaccamento alle radici e muove sentimenti, sicuramente positivi.

Non si tratta di scrivere opere d’arte, è scrittore meritevole di plauso anche quello che ricerca e scrive di uomini che non hanno avuto gloria e ricordi nella loro vita, ma ai quali lui li sa dare.

Se un giorno, tra 50 anni, qualcuno saprà che a torre c’era un fotografo pittore a nome Ernesto Antonio Maiorano, questo sarà grazie a Giovanni Diviggiano e a Raffaele Mattiacci.

Io dico bravi, continuamo così. Torre ha bisogno di voi come aveva bisogno dei Maiorano.

Uccio Missere