In morte di una persona cara. In ricordo di NICOLA BENPENSATO
Ho voluto scrivere oggi perchè non volevo scriverti nella confusione mentale e fisica in cui sono caduto appena ho appreso la notizia della tua scomparsa.
Ho pensato in questi giorni a tuo padre. Eravamo cresciuti insieme, avevamo vissuto insieme e parlava di te come uno dei più bei traguardi che lui aveva raggiunto nella vita.
Viveva per te, insieme alla tua mamma. Con tuo padre avevo contatti quotidiani.
Negli ultimi tempi della sua malattia avevo paura di incontrarlo, perchè io ho paura di vedere soffrire le persone che amo.
Ho pensato a tua madre, su cui sembra essersi accanita la sorte. La rivedevo tredicenne nei panni di Lucia dei Promessi Sposi, in un impegno teatrale nel Teatro dei Padri Carmelitani. Ed era un pensare che ha fatto vacillare anche la fede.
Non riesco a capacitarmi che la tua vita possa essere stata recisa. Non riesco a capacitarmi che tu, che rappresentavi per me, e non te l’ho mai detto, esempio di giovane coraggioso, esempio di chi, nel lavoro, voleva trovare affermazioni e donare gratitudine alla madre e ciò senza l’aiuto di nessuno se non di lei.
Hai sofferto sofferenze atroci, c’era chi come tuo zio o come mio figlio mi informavano delle tue condizioni di salute. Anche per te ho avuto paura di incontrarti.
Il mostro ti ha ucciso.
Il giorno dei tuoi funerali c’erano centinaia di giovani, molti che saputa la notizia erano giunti da tutte le parti di Italia perchè erano tuoi amici, e vederli piangere per te mi ha dato coraggio e confermato che era facilissimo volerti bene.
Se tutti quei ragazzi piangevano per te era ed è evidente che tu avevi trasmesso a loro amore.
Il tuo sorriso, il tuo modo di parlare sommesso e pacato erano e sono messaggi di umiltà e coraggio che spero tu abbia trasmesso a tutti quei ragazzi che piangevano per te.
Tu hai dato prova che impegno nel lavoro e il rispetto degli altri possono esserci anche qui a Torre, e quei ragazzi piangendo credo volessero dirti ”Grazie”.
Se c’è un mondo oltre la morte vivi pensando a chi è rimasto qui e stai vicino ai tuoi cari.
Uccio