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La Città di Brindisi, domenica scorsa 28 aprile, ha visto concludersi un anno davvero disastroso per i due maggiori sodalizi sportivi di Basket e Calcio

La Città di Brindisi, domenica scorsa 28 aprile, ha visto concludersi un anno davvero disastroso per i due maggiori sodalizi sportivi di Basket e Calcio. Sono entrambe retrocesse nei campionati inferiori. Le due retrocessioni che hanno lasciato nello sconforto il tifo di fede biancazzurra, hanno genesi diverse. Da una parte la Happy Casa Brindisi Basket che lascia la Serie A dopo 12 anni costellati da successi e tante scoperte di talenti: coach e giocatori che sono passati da Brindisi e poi hanno fatto delle carriere importanti; svariate qualificazioni nella fase finale di Coppa Italia e anche per la poule Scudetto. Unica cosa sbagliata in questa stagione, sicuramente la guida tecnica, oltre all’assemblaggio del roster non all’altezza del difficile massimo Campionato di Basket. Purtroppo quando i due maggiori Soci della squadra, il Dott. Nando Marino e il Dott. Mino Distante, hanno cercato di rinforzare la squadra e dare una scossa alla guida tecnica per invertire il trend negativo, era ormai troppo tardi. Inevitabile la retrocessione in serie A2. Il Presidente Nando Marino, comunque, ha dichiarato che la retrocessione, è solo un arrivederci e si sta lavorando già per un pronto ritorno.
Di lettura diversa la stagione davvero complicata del Brindisi Calcio che, dopo il grande entusiasmo del ritorno in Serie C atteso 33 anni, termina la stagione retrocedendo in Serie D. La situazione parte da lontano, nel senso che per l’importante progetto calcistico della serie C, la società, si era prefissata un termine di tre anni. Si stava creando tanto entusiasmo tra piccoli imprenditori e tifosi che di domenica in domenica facevano registrare il sold out allo Stadio Franco Fanuzzi. Negli ultimi due mesi della scorsa stagione, la formazione Adriatica ha agganciato la capolista Cavese e nello spareggio promozione, in campo neutro in Calabria, ha coronato, inaspettato, il miracolo sportivo di vincere il Campionato. Ma con una Società che si stava ancora strutturando e non proprio pronta per un Campionato difficile e importante come la Serie C, terza serie nazionale, la retrocessione è stata inevitabile. Da ricordare che la Civica Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Dott. Pino Marchionna, è stata comunque celere nell’adeguare lo Stadio, ormai obsoleto, alle norme federali della Serie C. Purtroppo in pochi mesi, i buoni propositi della società del Presidente Daniele Arigliano, sono svaniti e il “giocattolo” si è rotto nel peggiore dei modi: una società che non esiste più, stipendi arretrati, punti di penalità in questa stagione e nella prossima e, ormai da mesi, Stadio Franco Fanuzzi deserto. La cosa che ora serve subito senza perdere tempo, è qualcuno che si faccia carico dei problemi economici e di una adeguata programmazione, senza affanni, della stagione in serie D per scongiurare un nuovo fallimento con la ripartenza dai campi polverosi Regionali. Comunque al Presidente Daniele Arigliano bisogna riconoscere che solo tre anni addietro, ha rimesso la faccia acquistando le quote societarie di un sodalizio retrocesso per due volte consecutive in Eccellenza e con una matrice di nuova affiliazione in FIGC, è stato capace di fare ripescare, in serie D, la compagine con la V BIANCA SUL PETTO.

Vincenzo Nannavecchia

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